SARDEGNA, TERRA DI MOSTRI: SAPETE CHI ERANO LE PANAS? SCOPRITELO QUI!
La Sardegna è terra antichissima, ricca di tradizioni, di culti che si perdono nella notte dei tempi, ma anche di esseri fantastici, alcuni buoni altri piuttosto terrificanti, che popolano le leggende e i racconti popolari. Oggi vi vogliamo parlare delle Panas. Chi erano? Le donne morte durante il parto.
Un’antica leggenda della Sardegna narra che quando una donna moriva di parto si trasformava in Pana (o lavandaia), uno spettro dalle sembianze umane (le stesse che la donna aveva da viva), destinato a tornare sulla terra per sette anni, solo di notte. La maledizione veniva inflitta dalla Morte stessa in quanto il decesso era avvenuto in un momento particolare della loro esistenza considerato “impuro”.
Le Panas tornavano la notte per recarsi lungo un fiume o un corso d’acqua, in quanto dovevano lavare il sangue dai propri panni o da quelli dei loro figli. Molte leggende raccontano di persone che, in piena notte, hanno visto questi spettri lavare i panni, cantando una tristissima e terrificante melodia.
La condanna per questi spettri era quella di dover ricominciare dal principio tutto il tempo della loro penitenza se interrotte nell’atto del lavaggio dei panni sporchi di sangue. Le Panas che venivano interrotte e disturbate si vendicavano sui malcapitati spruzzandogli addosso dell’acqua, che però era rovente e bruciava la pelle. In passato, infatti, le macchie sul viso, soprattutto quelle di giovani donne, erano viste come una vendetta delle Panas disturbate durante il loro lavoro notturno. Ero questo il motivo per il quale non era consuetudine delle donne sarde recarsi a lavare i loro panni durante la notte.
Per le famiglie era una sorte terribile la morte di una donna durante il parto, non solo per il dolore della perdita, ma anche perché la condanna a diventare uno di questi spettri era un ulteriore terribile castigo. Per evitarlo, l‘usanza era quella di mettere nella bara insieme al corpo della donna degli attrezzi da lavoro, di solito un paio di forbici, un pettine e un ciuffo di capelli del marito. Così, avendo un lavoro da fare, non avrebbe seguito le altre Panas al corso d’acqua durante la notte. Un’altro modo per espiare il castigo della defunta era quello che per sette anni i familiari lavassero un camicino o una fascia di neonato, mettendola ad asciugare.
Conoscevate la leggenda delle Panas?
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Sapevo che a loro cadevano i capelli nella “stuoia”….”” sos pilos triulatos de “sa panas”