CAGLIARI, LE AMICHE DI FREYA IN MOSTRA IN MEDIATECA DAL 14 LUGLIO
Arte, storia sarda, magia e mistero si incontrano in Appuntamenti con l’Arte in Biblioteca III: approda nella Mediateca del Mediterraneo “Le amiche di Freya”, il filone artistico di Sara Bachmann e Gianni Crobe. L’iniziativa organizzata annualmente dall’Associazione Culturale Hermaea Archeologia e Arte, in collaborazione col centro polivalente di Via Mameli giunge alla sua terza edizione con la mostra “Janas e Galanas” visitabile gratuitamente dal 14 al 25 luglio, dal martedì al sabato dalle ore 9:00 alle ore 20:00.
Sara Bachmann nasce ad Aarhus in Danimarca il 12 Aprile 1982, dopo aver frequentato la scuola privata Rudolf Steiner si laurea a Firenze all’Accademia della Belle Arti. Negli anni il suo percorso artistico si evolve subendo cambiamenti e trasformazioni fino ad arrivare al momento in cui trova una poetica fonte d’ispirazione: sua figlia Freya. I ritratti di “Le amiche di Freya” nascono quasi per caso: qualche anno fa Sara realizza con matite colorate e acquarelli atossici, per la sua bimba che allora aveva due anni un semplice disegno bidimensionale, di una principessa con coroncina e perle. A Gianni, il suo compagno, un architetto di origini sarde, viene in mente di renderlo su tela ed incorniciare quella visione così simile all’immagine che avrebbe rappresentato un bambino. Ne nasce un gioco: immaginando che Freya sia una principessa collezionista di ritratti potrebbe regalare a tutte le sue amiche un’ opera che le rappresenti. Inizialmente vengono raffigurate regine, principesse e sirene del mondo nordico, successivamente diventano assolute protagoniste le dame dei paesi della Sardegna.
Uno stile nuovo ed alternativo, apprezzato da grandi e piccini che unisce storia e fantasia, moderno ed antico regala un risultato unico. Là, dove i colori, la mitologia, gli antichi racconti delle Janas e Galanas guardano attraverso immensi occhi profondi vivono Le Amiche di Freya. In quelle opere quasi fiabesche che ritraggono soggetti del mondo del folklore sardo, in cui tradizione e ignoto si fondono su un’ unica tela nasce l’onirica immagine di quelle streghe il cui volto non è mai stato rappresentato. In quello spazio ideale in cui il tempo si ferma la visione figurativa di Sara di alcune immagini femminili si unisce alla ricerca iconografica del suo compagno dando vita ad un’ arte che non conosce età.
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