ZOLA, IL CALCIATORE SARDO PIÙ CELEBRE

La Sardegna è una delle regioni più belle dell’Italia e risalta per una serie di cose, partendo dal turismo fino alla gastronomia.  

Anche lo sport, tuttavia, occupa una parte importante della cultura sarda, un luogo recondito ma che ha dato al Paese una serie di rappresentanti importanti di varie discipline. Per quanto riguarda il calcio, sono stati tanti i giocatori che hanno fatto la storia delle squadre dell’isola e non. Sebbene il Cagliari, la squadra più importante della regione, abbia vinto soltanto uno Scudetto nella sua storia, per di più con una rosa composta da calciatori provenienti da altre parti d’Italia, alcuni calciatori sardi hanno fatto parlare di sé a lungo. Tra di essi, senza dubbio il più rappresentativo e il più famoso è stato Gianfranco Zola.

Allievo di un certo Diego Armando Maradona a inizio degli anni ’90 nel Napoli, oggi una delle squadre favorite alla qualificazione in Champions League secondo le principali scommesse online, Zola si formò dal basso e raccolse l’eredità del campione argentino nella squadra azzurra. Famose sono, infatti, le loro sedute di calci di punizione nelle quali il giovane trequartista di Oliena imparò a calciare come il Pibe de Oro sapeva fare, diventando il vero erede del più grande calciatore del mondo in una squadra che aveva vissuto una rivoluzione unica. La sua maniera di toccare il pallone e di dribblare gli avversari lo rendeva impossibile da marcare per gli avversari, che non riuscivano a seguire i suoi movimenti. Costretto a lasciare Napoli per Parma, in un’operazione atta a risanare le casse del club partenopeo, Zola fu uno dei principali impulsori del nuovo progetto sportivo della squadra ducale, dove fu il leader indiscusso fino al momento della sua partenza. Tuttavia, per il piccolo calciatore sardo la gloria sarebbe arrivata solamente al Chelsea, squadra nella quale adesso è il vice allenatore agli ordini di Maurizio Sarri, con cui condivide il passato al Napoli. Nella sua tappa a Stamford Bridge, dove giocò dal 1996 al 2003, Zola incantò i tifosi inglesi con le sue giocate uniche, tanto da venire chiamato ‘Magic Box’ per via della sua piccola stazza.

I suoi anni inglesi sarebbero stati i migliori della sua carriera e durante i quali avrebbe vinto due coppe d’Inghilterra da autentico protagonista, oltre ad aprire una migrazione italiana verso il campionato inglese, dove sarebbero approdati anche i vari Paolo Di Canio, Enzo Maresca ed Alessandro Diamanti, solo per citare alcuni esempi. Mai troppo fortunato in nazionale, come dimostra la sua espulsione ai mondiali del 1994 contro la Nigeria, fu comunque protagonista della vittoria dell’Italia a Wembley contro l’Inghilterra per le qualificazioni ai mondiali del 1998, ai quali non avrebbe però partecipato vista la concorrenza di un certo Roberto Baggio e di un Alessandro Del Piero. Il suo talento, però, parlava per lui e la sua scelta romantica di chiudere la carriera a Cagliari, tra l’altro anche in Serie A, sarà per sempre ricordata dai tifosi della squadra rossoblù. Del resto, il miglior calciatore sardo di sempre doveva pur dare una gioia ai suoi conterranei. 

LO STAFF

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