ATTENZIONE, SONO PRONTI A BLOCCARE TUTTI I PORTI DELLA SARDEGNA

ATTENZIONE, SONO PRONTI A BLOCCARE TUTTI I PORTI DELLA SARDEGNA

La lotta sta per cominciare e potrebbe arrivare a decisione drastiche, come quella di bloccare i porti dell’Isola. 

Dopo la decisione dello stop di tre anni alla pesca dei ricci di mare in Sardegna, i pescatori non ci stanno. Questi sono gli ultimi giorni di vendita di quello che è stato raccolto in questi giorni, poi si chiude del tutto.

I tanti pescatori sono pronti a dare battaglia: in terra e in acqua. “Ci stiamo organizzando – ha dichiarato all’ANSA, Gesuino Banchero, rappresentante dei subacquei professionisti – da lunedì potrebbe succedere di tutto, dal blocco dei porti con le nostre barche all’occupazione dell’assessorato dell’Agricoltura con manifestazione davanti al Consiglio regionale. Vedremo, ma non possiamo fare altro: rischiamo di morire di fame. Qui chiudono duecento piccole aziende in tutta la Sardegna. Senza parlare dell’indotto”.

Non solo. Ci sarebbe anche una triste beffa in arrivo, con la polpa di ricci che starebbe già arrivando dall’estero, in particolare da Francia, Galizia e Tunisia. Senza contare che, presumibilmente, l’abusivismo andrà avanti, anzi peggiorerà. Nel frattempo, la Giunta regionale ha dato il via libera alle linee di indirizzo per gli interventi a sostegno dei pescatori subacquei professionali, per i quali sono stati stanziati in totale 2 milioni e 800mila euro (400mila euro per il 2021, 1 milione e 200mila euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023). “Ma – secondo Banchero – i tempi sono lunghi e questi indennizzi rischiano di arrivare troppo tardi. E nel frattempo? Tra l’altro non ci sono arrivati gli indennizzi per il Covid. Abbiamo più volte chiesto all’assessorato di trovare delle misure alternative come la riduzione della quantità di pescato. Ma non abbiamo avuto risposte e non abbiamo ottenuto soluzioni alternative”. Non sembra essere una soluzione nemmeno il possibile impiego dei pescatori per il recupero della plastica in mare: “Vero – conclude Banchero – ma anche qui ci vorrà del tempo. La chiusura per noi è dall’oggi al domani, le soluzioni alternative invece non si sa quando saranno pronte”.

Si preannuncia un periodo di lunghe lotte, che potranno portare a vari disservizi.

LO STAFF