SAPETE QUAL E’ IL BORGO DEL “FILU E’ FERRU” IN SARDEGNA?
Oggi vi portiamo nel borgo della Sardegna dove si distilla acquavite da oltre due secoli.
Sapete qual è il paese dell“abbardente” o “accuardenti” (acqua che arde) nella nostra Isola? Stiamo parlando di Santu Lussurgiu, il borgo famoso per la distillazione di questa specialità tutta sarda. Da dove arriva il celebre Filu e’ Ferru (fil di ferro)? La storia racconta che la sua produzione era diffusa in Sardegna almeno dalla fine del XIX secolo (sebbene le sue origini siano anche più antiche). La libera distillazione casalinga a scopi commerciali venne vietata nel 1874 e le disposizioni, quelle della legge Sella, sottoponevano la produzione di distillati ad autorizzazione e tassazione. Molti piccoli produttori sardi cominciarono allora a distillare la propria acquavite in segreto, spesso la notte. (spesso se ne occupavano le donne). Per nascondere tutto il materiale utilizzato (alambicchi, fiaschi, damigiane, bottiglie, ecc…) era usanza legare del fil di ferro ai contenitori e nasconderli sotto terra, per essere poi recuperati tirando appunto il filo che spuntava dal suolo. Da qui il nome di Filu e’ Ferru per la celebre acquavite di Sardegna.
Come Santu Lussurgiu è diventato il borgo più noto per la produzione di questo distillato? Già dal 1776 il gesuita Francesco Gemelli narra di come a Villa Sidro, a Santu Lussurgiu appunto, ma anche altrove, si producesse una grande quantità di acquavite, mentre Francesco Maria Porcu, magistrato di Santu Lussurgiu, nel suo “Ricordi”, pubblicato nel XIX secolo, racconta che proprio nel suo paese veniva prodotto vino in abbondanza che, in parte, veniva distillato dando vita ad una prelibata acquavite apprezzata in tutto il Regno. Si deduce, quindi, che il suo luogo di origine fosse proprio questo borgo dell’Oristanese, dove ancora oggi le celebri ‘Distillerie Lussurgesi’ portano avanti questa antica tradizione, insieme a quella della produzione del Cognac di Sardegna. Per la produzione vengono distillate vinacce sarde sceltissime (di alta qualità sono le acquaviti ottenute dalla distillazione delle vinacce di Vernaccia) che danno un prodotto con gradazione alcolica che spesso supera i 40 gradi.
L’agronomo di Santu Lussurgiu Nicolò Meloni mise in pratica le proprie conoscenze in materia di distillazione e le applicò a livello industriale producendo un’acquavite ed un cognac che in poco tempo ottennero numerosi riconoscimenti. Un antico alambicco della sua distilleria, un raro esemplare francese Egrot ad azione continua, è custodito presso il Museo della Tecnologia Contadina di Santu Lussurgiu assieme a tantissimi altri macchinari idraulici ed agricoli, mezzi di trasporto e strumenti legati all’antica civiltà contadina sarda, per un totale di circa 2000 oggetti interamente donati dalle famiglie del paese custoditi all’interno di 11 delle 23 stanze che costituiscono l’antica casa padronale del XVIII secolo appartenuta alla nobildonna Roffella Massidda. Un vero e proprio tuffo nel passato, dunque, che consente di riscoprire le antiche tradizioni contadine sarde tra cui anche quella della distillazione. (FONTE: Turismo.it)
Naturalmente, vi consigliamo una visita a Santu Lussurgiu, sia per gustare il celebre ‘Filu E’ Ferru” locale, sia perché questo borgo regala tante bellezze, tutte da scoprire. Dalle sue sorgenti, come le fonti d’acqua oligominerale di San Leonardo di Siete Fuentes e la sua borgata “fantasma”, le sue antiche chiese campestri, le torrenti e le cascate, il bellissimo borgo antico con tanti meravigliosi scorci, le botteghe artigiane, le domus de janas, i nuraghi e le tombe dei giganti.