FINALMENTE POSSIBILE LIBERARSI DA SPAM E CHIAMATE PUBBLICITARIE DEI CALL CENTER. ECCO COME FARE!
Quante volte ricevete al telefono di casa o al cellulare chiamate da parte di qualche call center con le solite proposte pubblicitarie? Ormai sta diventando quasi un tormento, vero? Se volete fare a meno delle telefonate a scopo pubblicitario adesso c’è un modo per liberarsene definitivamente. Ecco come fare!
Stop al call center: come liberarsi dal telemarketing invadente
Ogni volta che siete seduti a tavola il telefono squilla e qualcuno, dall’altra parte, vi offre un nuovo contratto telefonico, di luce, gas oppure cerca di vendervi qualcosa? Se la cosa vi infastidisce potete mettere fine a queste chiamate in poco tempo. Basta sapere come.
Attenzione quando si firma. Il decreto legislativo del 2003 sulla protezione dei dati personali prevede, all’articolo 7, il diritto di chiedere e ottenere la cancellazione dei dati in possesso di aziende e società. Per farlo è necessario contattare direttamente l’ente al quale si era rilasciato il consenso per l’utilizzo di tali dati. Un primo accorgimento per evitare queste situazioni, quindi, è quello di fare attenzione quando si compilano i moduli per una carta fedeltà nei negozi, si stipula un contratto telefonico, ci si registra a un sito web, si partecipa a un concorso o si compila un questionario e in generale in tutti i casi in cui c’è da mettere una firma. L’autorizzazione all’utilizzo dei propri dati per scopi pubblicitari è sempre esplicita e non è mai obbligatoria e per questo richiede un consenso diverso rispetto a quello necessario, questo sì, per autorizzare il trattamento dei dati personali allo scopo di fornire il servizio richiesto.
Liberarsi delle email… Nel caso in cui la pubblicità non gradita arrivi per email la procedura è molto semplice: in genere alla fine del testo promozionale compare un link o un indirizzo con il quale è possibile cancellarsi dalla mailing list ed evitare che la casella di posta sia inondata dalla pubblicità.
…e delle telefonate pubblicitarie. Se si tratta di telefonate indesiderate bisogna, invece, cercare il numero di telefono, di fax o l’indirizzo – fisico o elettronico – al quale inoltrare la richiesta. Questi recapiti, però, non sono quasi mai ben in vista nei siti internet delle aziende, soprattutto di quelle che forniscono gas e luce, e questo costringe a perdere un po’ di tempo nella ricerca. In genere si trovano nelle sezioni relative alla ‘privacy’ o alla ‘gestione contrattuale’; in alternativa è possibile controllare nell’eventuale contratto chi è il titolare del trattamento dei dati e inviare a quell’indirizzo la richiesta. In questo caso si può usare il modulo predisposto dal Garante per la privacy con il quale, oltre alla cancellazione, è possibile anche chiedere l’aggiornamento o l’integrazione dei dati, oppure semplicemente domandare in che modo i dati sono stati acquisiti, come vengono trattati e con quali finalità.
Il Registro contro il telemarketing. A volte, però, le telefonate pubblicitarie arrivano anche se non è stato dato il consenso, solo per il fatto che l’utenza si trova nell’elenco telefonico. Per questo motivo dal 2011 è in funzione il Registro pubblico delle opposizioni al quale ci si può iscrivere se si vuole evitare che le società di telemarketing ci tempestino di telefonate. La registrazione è gratuita e lo si può fare in cinque diverse modalità:
- chiamando il numero verde 800.265.265
- mandando una mail all’indirizzo abbonati.rpo@fub.it
- spedendo un fax al numero 06.54224822
- inviando una raccomandata a ‘Gestore del Registro pubblico delle opposizioni – Abbonati, Ufficio Roma Nomentano, casella postale 7211, 00162 Roma’
- Compilando il modulo online
Se si continuano a ricevere telefonate dopo che sono trascorsi 15 giorni dall’iscrizione al Registro, è possibile segnalare il fatto al Garante per la protezione della privacy usando un apposito modulo, oltre a comunicare direttamente all’operatore di non voler essere più contattato. Con un altro modulo è invece possibile segnalare le telefonate indesiderate nel caso in cui si sia in possesso di un’utenza riservata e quindi non presente nell’elenco (ma sempre a condizione di non aver volontariamente autorizzato al trattamento dei dati il soggetto che fa la chiamata). A tutela dei consumatori le telefonate pubblicitarie non possono essere anonime ma il numero chiamante deve sempre essere visibile. Inoltre gli operatori sono tenuti a comunicare all’utente che i dati sono stati presi dagli elenchi e devono dare informazioni dell’esistenza del registro e le indicazioni per un’eventuale iscrizione.
Fine delle chiamate ‘mute’. Il Garante per la privacy è inoltre intervenuto di recente per mettere fine alle cosiddette ‘chiamate mute’, quelle che, con l’obiettivo di massimizzare la produttività degli operatori dei call center, vengono inoltrate anche se l’operatore del call center non è ancora libero, con la conseguenza che l’utente che risponde alla telefonata non trova nessuno che parla dall’altra parte della linea. Una pratica che spesso provocava stati di ansia e paura nei destinatari, considerato che le chiamate potevano arrivare anche a essere una decina di seguito.
Il Garante ha quindi deciso, tra le altre cose, che il ‘silenzio’ non potrà durare più di tre secondi e che comunque non dovrà essere mai assoluto ma l’utente dovrà sentire i rumori ambientali in modo da capire che non si tratta di un molestatore. Inoltre chi riceve una ‘chiamata muta’ non potrà essere ricontattato per una settimana. Queste misure sono al momento, e fino al 22 gennaio, oggetto di una consultazione pubblica che permette a tutti i soggetti interessati di inoltrare commenti e osservazioni all’Autorità.
—
—