I 5 CASTELLI DA VISITARE ASSOLUTAMENTE IN SARDEGNA
CASTELLO DI SANLURI – Sanluri
Il castello di Sanluri, detto anche di Eleonora d’Arborea, è un edificio fortificato militare di età giudicale. Il suo stato di conservazione è ottimo, anche perché ha sempre mantenuto la sua funzione abitativa, arrivando ad essere oggi un importante polo museale. Rivestì un’importante rilevanza storica in quanto era una delle roccaforti di controllo del confine del giudicato di Cagliari con il giudicato d’Arborea. Nelle vicinanze si combatté la battaglia di Sanluri. Non è documentato se Eleonora d’Arborea vi soggiornò, anche se viene mostrata una presunta sedia appartenuta alla giudicessa, ma il maniero è sempre conosciuto con il suo nome.
Il castello fu edificato, tra il 1188 e il 1195, per volere del giudice Pietro I di Arborea (+1206).Il suo scopo era difensivo, ma anche residenziale.
In seguito alla battaglia di Sanluri del 30 giugno 1409, avendo il re di Aragona conquistato ormai l’intera isola e sconfitto Guglielmo III di Narbona, ultimo erede diretto di Mariano IV di Arborea, la fortezza perse ogni ruolo e significato militare. Il castello acquisì un’unica destinazione residenziale e fu venduto ai De Sena (con il rango di viscontea), agli Henriquez, agli Aymerich di Laconi e, infine, nel 1920, ai conti di Villa Santa.
Questi lo restaurarono e, oltre all’appartamento signorile, adibirono alcuni saloni a polo museale; vi sono una sala per il Museo delle Ceroplastiche, il più importante in Europa poiché vede oltre quattrocento sculture e ritratti in ceroplastica, alcuni pezzi sono rarissimi, databili dal Cinquecento all’Ottocento con le firme di autori quali Ammannati, Susini, Zumbo, Giambologna, Piamontini e Mazzafirri, e due saloni, delle Milizie e di Giustizia, che ospitano il Museo risorgimentale Duca d’Aosta, il quale conserva, tra i numerosi cimeli patriottici, la bandiera tricolore che il 3 novembre 1918 garrì per prima nella Trieste appena riconquistata dall’Italia dopo la vittoria nella prima guerra mondiale e il documento originale del Bollettino della Vittoria. Le altre sale del castello ospitano i suoi arredi originali; vi sono lo studio del conte Villa Santa, dove è conservato il suo epistolario con il principe di Montenevoso il generale Gabriele d’Annunzio, il salotto napoleonico, dove si conservano diverse sciabole, documenti e arredi appartenuti alla famiglia imperiale di Bonaparte e la camera dei Doria, dove si può ammirare un ricco letto del Settecento.