LA BEVIAMO TUTTI, MA IN POCHI CONOSCIAMO LA SUA STORIA: ECCO LE ORIGINI DELLA BIRRA ICHNUSA
E’ la birra più amata della Sardegna e dai sardi. Stiamo naturalmente parlando della birra Ichnusa, la “bionda di Sardegna”. Alzi la mano il sardo che non ha mai provato l’Ichnusa… Tutti amiamo berla, ma conosciamo le sue origini? Ossia…quando nasce la birra in Sardegna?
Più di un secolo fa; risale al 1912 la nascita del primo stabilimento di birra. Parliamo, naturalmente, della birra Ichnusa, che deriva dalla parola grca Ἰχνοῦσσα (da Ἰχνοῦσ = orma di piede), ossia l’antica denominazione di origine greca della Sardegna.
Per la verità, ci sono delle controversie circa il nome del vero pioniere. Alcune fonti attribuiscono il merito a Giovanni Giorgetti, che avrebbe fondato la “Birraria Ichnusa” nel 1912, per passarla nelle mani di Amsicora Capra e della sua società Vinalcool. Altri, invece, attribuiscono direttamente ad Amsicora Capra l’apertura del birrificio sardo, sempre nel 1912. In ogni caso, Amsicora Capra riveste il ruolo principale nella storia di questo birrificio: figlio di Giovan Battista, fondatore nella seconda metà del 1800 di una piccola ma raffinata cantina specializzata nella produzione ed esportazione di vini di pregio, ne segue le tracce, lasciando un segno importante nella storia della viticoltura (e non solo) sarda. Negli anni immediatamente successivi alla crisi che colpisce la viticoltura sarda a partire dal 1911, dopo che la fillossera aveva portato danni ingenti ai vigneti sardi, Amsicora si dedica al settore birraio. Il marchio, diviene famoso in Sardegna, ma per parecchi anni la sua notorietà non supera i confini dell’Isola, solo dopo il secondo dopoguerra si espande a livello nazionale.
A seguito di questo successo, negli anni 60 si provvede a costruire una nuovo stabilimento ad Assemini che diviene operativo a partire dal 1967, ed è il primo in Italia, a utilizzare serbatoi di fermentazione cilindro-conici verticali. Nei primi anni 80 la produzione aumenta notevolmente, suscitando l’interesse di compratori esterni. Si giunge al 1986, quando Heineken Italia S.p.A. (allora Birra Dreher S.p.A.) acquisisce marchio e stabilimento, in vista di un ammodernamento ed espansione. Tanto che dal 2008 lo stabilimento di Assemini, produce quasi tutti tipi di birra del gruppo Heiniken: Moretti, Dreher, Messina, Sans Souci,Von Wunster, Fischer, oltre a tutte le referenze del marchio Ichnusa, per un totale di 650.000 hl. di birra prodotti all’anno.
Sono tre le birre attualmente prodotte ad Assemini per il brand Ichnusa: la “classica” Ichnusa, la Ichnusa Speciale, lanciata sul mercato nel maggio del 2002, per festeggiare i 90 anni del birrificio sardo; e la più recente Jennas, il cui nome si ispira al Gennargentu. Per un breve periodo è stata commercializzata anche una versione “Spirtu” della Ichnusa, aromatizzata al mirto, ma non ha avuto grande seguito ed è stata ritirata dal mercato dopo poco tempo. Dal marzo 2011 è mutato il design delle bottiglie e delle label, nelle quali compare però sempre lo storico emblema sardo della croce con i quattro mori bendati.
Ora che conosciamo la storia della birra più nota in Sardegna, la berremo con ancor più piacere!
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La storia della Birra Ichnusa per noi cagliaritani ha anche altri particolari importanti. Tutto ha origine con un provvedimento regionale che vietava la diffusione di massa della birra con più di 4,7° alcolici. Ma la birra cagliaritana aveva 5,6°. Lo stabilimento era allora a Cagliari, proprio all’uscita della Città, a fianco alla via che portava a Pirri. La linea di produzione fu immediatamente adeguata. Naturalmente il “nuovo” prodotto riuscì bene. Anche se, a noi grandi bevitori di allora, sembrò subito “diversa”. Quel gusto antico tuttavia rimase in quanto venne prodotta la ICHNUSA SPECIALE. Per noi anziani cagliaritani, questa varietà è la più consona e non solo perché ha i 5,6°!