SCANDALO NASCOSTO, IL BLUFF DELLE TERME PER NASCONDERE UN NUOVO SCEMPIO AMBIENTALE?

Tutti conoscete, almeno di nome, l’Isola di Sant’Antioco, vero? E’ certamente una delle più belle isole della Sardegna e non solo, dato che è stata inserita da TripAdvisor fra le 10 isole in Italia più amate dai turisti. Insomma, uno di quei luoghi della Sardegna che potrebbero essere un Paradiso del turismo, ma che come tante realtà isolane fatica a decollare. Ebbene, in questa meravigliosa isola dell’Arcipelago del Sulcis potrebbe attuarsi l’ennesimo scempio ai danni dell’ambiente, in una delle spiagge più belle del suo territorio. 

La notizia è di qualche mese oramai: a Coaquaddus (nella foto), una delle spiagge più belle di Sant’Antioco, c’è un progetto per costruire un grande Centro Termale. Peccato che di acqua calda da quelle parti dell’isola di Sant’Antioco non ce ne sia nemmeno l’ombra. Mentre ci sono fonti termali nemmeno tanto lontano da lì, nel litorale tra Su Portixeddu e Maladroxia. Eppure, nei sogni dell’imprenditore del caso, questo Centro Termale dovrebbe sorgere a soli 150 metri dal mare, all’interno di un’area classificata dal PUC del Comune di Sant’Antioco come zona E (agricola). Di conseguenza, la realizzazione di questo fantomatico progetto non è assolutamente autorizzabile, a meno che il Comune non faccia una variante al PUC e trasformi da zona E in zona G (servizi) quella parte di territorio.

Cosa abbiamo quindi? Niente più e niente meno di quello che succede molto spesso in Sardegna. Si vuole deturpare un ambiente incontaminato con progetti espansionistici e ambiziosi di imprenditori (???) che cercano di cambiare le regole a proprio vantaggio, spesso con la compiacenza di politici locali (ci auguriamo, naturalmente, che non sia questo il caso).

Considerando poi che a Sant’Antioco ci sono tante aree che potrebbero essere utilizzate per progetti del genere, come le aree ex Sardamag o quelle della cava ex Palmas Cave, ci chiediamo: perché voler rovinare un territorio ancora vergine per un progetto tanto inutile quanto fallimentare in partenza? Visto la situazione generale del territorio e visto che sicuramente non ci sono i numeri in quella zona – e non bisogna essere scienziati per capirlo – perché anche solo pensare di proporre un progetto del genere e credere che possa essere proficuo? Si rischierebbe solo di costruire l’ennesima cattedrale del deserto. L’amministrazione comunale e provinciale pare facciano finta di non capirlo!

Noi ci auguriamo che tutti i consiglieri che avessero anche solo intenzione di votare a favore di questa ipotetica variante del PUC, che sarebbe palesemente subordinata alla richiesta e agli interessi di un privato, si rendano conto che sarebbe molto rischioso per loro. Questo Centro Termale è solo un bluff, l’ennesimo per un territorio già duramente colpito dalla crisi.

Il Comune di Sant’Antioco tenta di aggirare l’ostacolo, rendendo valido ciò che le attuali regole non consentono, chiedendo l’attivazione della procedura d’intesa. Ma la Regione Sardegna  fin dal 2012 ha precisato al Comune stesso, in modo inequivocabile, che “… l’intervento in oggetto non risulta ammissibile alla procedura d’intesa in quanto trattandosi di un nuovo intervento edificatorio non rientra, in attesa dell’adeguamento del PUC al PPR, in nessuna delle casistiche dell’art.15 delle NTA del PPR.”

Naturalmente gli interessati non hanno reso pubblica questa nota della RAS, continuando ad alimentare speranze e false promesse di sviluppo e lavoro. 

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17 pensieri su “SCANDALO NASCOSTO, IL BLUFF DELLE TERME PER NASCONDERE UN NUOVO SCEMPIO AMBIENTALE?

  1. Io mi sento male a vedere i giovani emigrare in cerca di lavoro, perche’ c’e’ gente con la pancia piena che non si preoccupa degli altri. la spiaggia non verra’ sfiorata se non per le pulizie stagionali che saranno a carico dell’imprenditore, e sara’ fruibile a tutti turisti e non.

  2. Mai lette tante idiozie in un solo articolo:
    Di acqua calda in quella zona ce n’è anche troppa, chiunque abbia mai messo piede in acqua da portixeddu a maladroxia lo sa, evidentemente chi ha scritto l’articolo non sa nemmeno dove si trova l’isola di Sant’Antioco.
    “sicuramente non ci sono i numeri in quella zona – e non bisogna essere scienziati per capirlo” il turismo nel Sulcis non è mai decollato anche per colpa dell’ignoranza, dell’incompetenza e dell’arroganza di persone che pensano di sapere qualcosa di turismo invece non sanno nemmeno cosa sia una camera d’albergo.
    Rovinare una zona vergine con un albergo, allora hanno rovinato anche la Pelosa, ci sono strutture che arrivano in spiaggia.
    Di gente che parla a vanvera non ne abbiamo bisogno, io come tanti sono costretto a lavorare in Costa Smeralda ( e sono fortunato) perchè nel Sulcis usano ancora la carta e penna per le prenotazioni.
    Se a pensarla come l’autore dell’articolo sono in molti credo che la situazione resterà tale per molto tempo….

    1. Giampietro lo scrivi tu stesso – da Portixeddu a Maladroxia c’è l’acqua calda – ma a Coaquaddus no e così c’è scritto nell’articolo, che sinceramente trovo molto sensato e ben scritto. Si cerca di costruire facendo uno scempio in una zona che rappresenta praticamente l’unica vera spiaggia di Sant’Antioco. Chi è a favore lo sappiamo bene perché lo è, non facciamo i finti tonti.
      Ci sono tanti posti dove si può costruire, senza rovinare quel poco che ci è rimasto. Gente che parla a vanvera ce n’è hai ragione, tu sei uno di quelli se parli così!

      1. No mi dispiace, usate paroloni come scempio e distruzione solo per dare un tono alle parole non va bene, quanti di voi sono geologi e hanno fatto le dovute analisi sulla presenza o meno dell’acqua calda a Coequaddus (sotto terra intendo)?? Coequaddus l’unica spiaggia di Sant’Antioco… se avessero avuto una spiaggia come Is Pruinis a Riccione ora non verserebbe in quello stato, del vero scempio nessuno ne parla, quando si parla di portare turismo, tutti a favore ma senza costruire nulla perchè rovina il paesaggio, devo parlare di Cala Lunga?
        Possibile che non ci si renda conto di quanto siano ridicole queste considerazioni? Siamo la provincia più povera d’Italia, ma non solo di soldi… anche di intelligenza.
        Che scempio La Caletta di Carloforte….l’hanno proprio distrutta con quell’albergo.
        Che scempio Villasimius…
        Che scempio Domus De Maria….

    2. Signor Gianpietro..il suo discorso non rientra in serietà. .capisco la sua rabbia nel doversi spostare per lavorare..io sono stata per lavoro in trentino 22 anni….comunque fortunato perche in Sardegna. La nostra isola é vero vive ancora di una forte ignoranza …ma al quanto vergine nella sua purezza.la informo che sono state realizate strutture che non hanno mai decollato e quindi abbandonate etc etc..considerando appunto che il paese ha bisogno di mandare avanti dei lavori di bonifica..come ex sardamag is pruinis e quello scempio di depuratore che sta solo inquinando ,non mi sembra il caso che si costruisca infondo all’isola mentre all’entrata non mi sembra la sua cosi detta Costa Smeralda ….il suo discorso é come leggere un libro dalla fine…aaahh!!! Dimenticavo!! E il porto? ? Non darebbe lavoro?? Turismo? É sarebbe più carino da vedersi?io penso proprio che un libro vada letto dalla prima pagina non dalla fine…..buona giornata.

      1. Bravissima. Condivido ogni singola parola.
        E aggiungo che certa gente dovrebbe vergognarsi di sfruttare l’ignoranza e la disperazione della gente comune col solo fine di arricchire le proprie tasche. Avete ragione: c’e’ molta ignoranza, ma anche molto amore verso la nostra terra e non sempre le due cose coincidono. E’ a voi che fa comodo farci credere che sia cosi.
        Vi ricordate della disoccupazione solo quando c’e’ il tornaconto. Perche’ non date lavoro alla gente con l’ostello della gioventu’ (che sta cadendo a pezzi), o con il poligono (vergogna, vergogna, vergogna), giusto per non citare nuovamente porticciolo, sardamag e il vergognoso depuratore…??
        E perche’ vi fa comodo che la gente viva di assistenzialismo? Con le vostre grandi opere vi auto eleggete salvatori della patria!! Che ridere! Vorreste che fossimo tutti legati per sempre ai vostri favoritismi e che possiate ancora vivere di voti di scambio. Beh vi faccio sapere che fortunatamente ci sono ancora persone che credono nelle cose ben fatte. Non seusu tottusu gruttaiusu!!! Rendo bene l’idea?
        Signor La Mantia, gia’ che ci propina le sue opinioni via radio…ci risparmi almeno i commenti scritti.

      2. Di fronte a frasi del tipo “io sono stata in trentino per 22 anni” cosa dovrei risponderle…andiamo tutti via. Mi perdoni ma non merita nemmeno una risposta.

    3. Giampietro proprio non ci arrivi eh? Pensi che nei posti che hai nominato vivano nel lusso. Il turismo è in crisi in TUTTA LA SARDEGNA! La gente non spende più per venire qui, perché dovrebbero spendere migliaia di euro per venire in Sardegna quando in altri lidi pagano la metà se non di meno?
      E allora costruiamo pure le ennesime cattedrali nel deserto. Ce n’è una non molto lontano proprio da quella spiaggia, quel (pseudo) albergo che sembra una chiesa e che è perennemente vuoto.
      Se pensi che basti costruire un albergo o delle terme per attirare gente e turisti allora non c’è niente da fare, non ci arrivi. E mi spiace per te!

      1. Ugo la ringrazio per le nozioni di turismo, non so di cosa si occupa professionalmente però è sempre piacevole sentire discorsi da esperti di turismo. Io almeno nella mia ignoranza parlo per esperienza e per aver studiato la materia.

    4. Ha ragione, del resto cosa vuole che ne sappia io? Del resto ci lavoro solo da 20 anni nel campo turistico, quindi proprio non so di cosa parlo…
      Sai quanto mi piacerebbe che bastasse un bell’hotel per fare turismo…

  3. Chi ha scritto l’articolo confonde il termalismo con la termalità. Il fatto di trovare acqua calda non significa trovare necessariamente acque con caratteristiche curative, che invece sono indispensabili per poter aprire un centro termale.
    Inoltre dire a parole che il progetto non sarà redditizio senza esporre nessun numero o statistica mi sembra quantomeno pretestuoso.
    Chi scrive articoli sul web dovrebbe essere preparato sugli argomenti esposti altrimenti si rischia di essere soltanto dei denigratori dilettanti.

  4. Signor Gianpietro..il suo discorso non rientra in serietà. .capisco la sua rabbia nel doversi spostare per lavorare..io sono stata per lavoro in trentino 22 anni….comunque fortunato perche in Sardegna. La nostra isola é vero vive ancora di una forte ignoranza …ma al quanto vergine nella sua purezza.la informo che sono state realizate strutture che non hanno mai decollato e quindi abbandonate etc etc..considerando appunto che il paese ha bisogno di mandare avanti dei lavori di bonifica..come ex sardamag is pruinis e quello scempio di depuratore che sta solo inquinando ,non mi sembra il caso che si costruisca infondo all’isola mentre all’entrata non mi sembra la sua cosi detta Costa Smeralda ….il suo discorso é come leggere un libro dalla fine…aaahh!!! Dimenticavo!! E il porto? ? Non darebbe lavoro?? Turismo? É sarebbe più carino da vedersi?io penso proprio che un libro vada letto dalla prima pagina non dalla fine…..buona giornata.

  5. Mi auguro che un giorno nel Sulcis si comprenda che la politica della salvaguardia non vuol dire strillare ogni volta che uno vuole costruire qualcosa, e ripeto almeno strillassimo come si deve per gli scempi che si sono perpetrati nel corso degli anni.
    Ostello della gioventù, poligono, ben vengano…due posti di lavoro se ci va bene.
    Speriamo che riaprano tutte le industrie….il turismo e i privati che investono che se li tengano nelle altre zone dove hanno il bel mare.

  6. intanto noi poveri” NESSUNO” ci INDIGNAMO davanti a queste proposte(ke se fatte rispettando l’ambiente)ben vengano imprenditori a investire nella nostra bella Sardegna.Quando sarà il momento i nostri politici Sapranno Venderla al migliore offerente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  7. Nonostante qualche leggerezza nel trattare l’argomento si possono lo stesso individuare alcuni punti fermi:
    1) se l’area è vincolata c’è una ragione che è intuitiva; sta nella tutela del paesaggio che è patrimonio comune; 150 metri dal mare sono una distanza che consente ad un albergo di privatizzare nei fatti anche se non in diritto quel tratto di costa; se l’imprenditore è serio non avrà motivo di non retrocedere nell’entroterra a costo di dotarsi di un servizio navetta per portare i clienti al mare (il Chia Laguna solo per fare un esempio fa così da anni);
    2) per creare una struttura termale di successo non è indispensabile essere a 150 metri dal mare; ce ne sono altre in sardegna anche nell’entroterra, che funzionano degnamente da decenni (per esempio a Sardara o a Benetutti).
    Per creare lavoro non è né necessario, né costruttivo usare ancora territorio vergine: la sfida sta nel tenere insieme le tutele e lo sviluppo , non farlo sarebbe come sbranarsi i propri muscoli per fame.
    Per logica conseguenza il sottosviluppo non dovrebbe portare a deroghe nella tutela del territorio: se le tutele ci sono dovunque in Sardegna ma il Sulcis è più povero il problema non sta nelle tutele ma nelle scelte fatte nel passato che si portano dietro un territorio segnato dallo sfruttamento minerario e da alcune industrie purtroppo fallimentari.