ZERO DISOCCUPAZIONE IN SARDEGNA? SI POTREBBE FARE COSI’…
Lo sappiamo tutti che la Sardegna è la regione italiana con la più alta percentuale di disoccupazione. Addirittura una fra le più alte a livello europeo. I politici isolani si riempiono la bocca di belle parole ma in sostanza se ne fregano alla grande di questo stato di cose. Eppure un modo per ridurre, praticamente eliminare la disoccupazione nell’Isola ci sarebbe. Basterebbe seguire un esempio. Questo…
Marinaleda è un piccolo comune della Spagna, nel cuore dell’Andalusia, al centro del quadrilatero formato da Siviglia, Cordoba, Granada e Malaga. Circa 2700 abitanti, paesino agricolo. Potrebbe essere uno dei tanti comuni della Sardegna. La differenza? Che a Marinaleda il tasso di disoccupazione è dello 0%. Sì, avete letto bene. ZERO PER CENTO!!!
Non solo. A Marinaleda comprare un appartamento costa 15 euro al mese, la mensa scolastica per i bambini costa sui 12 euro al mese, la piscina circa 3 euro al mese. Chi si candida alle elezioni politiche sa già che percepirà nemmeno un euro. Marinaleda è un paese che vive di agricoltura per il 70%, qui la terra viene lavorata a mano in maniera ecologica ed ecocompatibile. Il restante 30% è impiegato nel settore pubblico, nel commercio e nell’istruzione.
Le terre sono state affidate solo a gente del posto con le cooperative agricole nelle quali lavora la maggior parte della popolazione locale. Sono dedite alla coltivazione intensiva di carciofi, peperoni, fagioli e anche grano e uliveti, Ogni lavoratore riceve lo stesso compenso: 47 euro per un giorno lavorativo di sei ore e mezzo.
Ci sono scuole moderne, un comprensorio sanitario attrezzato di modo che la gente non debba spostarsi per usufruire di trattamenti standard, un bel centro sportivo moderno, servizi a domicilio per gli anziani, un centro per i pensionati, un ampio centro culturale, una piscina, un parco con giardini nel pieno rispetto della natura. L’ampiezza dei fondi sociali è di gran lunga al di sopra di quel che ci si aspetterebbe in una città di appena 2.700 abitanti.
Gran parte del merito è del sindaco Sánchez Gordillo, balzato all’onore della cronaca anche per un’azione dimostrativa molto significativa, quando è entrato nel supermercato Mercadona mettendo in atto una espropriazione di alcuni beni alimentari di prima necessità per poi distribuirli alla parte più povera della popolazione.
Tutto questo sembra un’utopia vero? Eppure Marinaleda non è poi così lontano dalla Sardegna. E’ però la dimostrazione che basta avere la volontà e il coraggio di cambiare le cose per rendere tutto migliore. E’ anche la testimonianza della straordinaria incompetenza e menefreghismo di chi governa e ha governato la Sardegna. Perché il più grande male della nostra Isola è sempre e comunque rappresentato dalle nullità che abbiamo sempre messo a governarci.
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State dimenticando un paio di cose: Marinaleda é un paese di 3000 anime, dove non c’ é spesa per mezzi pubblici e per infrastrutture, le case sono autocostruite su terreni espropriati dal comune ai proprietari. Già li vedo i proprietari sardi a regalare i loro terreni senza indennizzo. Sarei curioso di sapere come, secondo voi, si applicherebe il metodo Marinaleda a città di 400mila abitanti come Cagliari o di 120mila abitanti come Sassari.