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Un pensiero su “SARDEGNA E SERVITÙ MILITARI: LA VIGNETTA DI FABIO BUFFA

  1. La vignetta di Fabio Buffa è simpatica e inquadra in modo ironico, fors’anche sarcastico, la situazione delle “armi” in campo, nella battaglia contro le servitù militari e, aggiungo, anche quelle industriali. Una lotta impari che si deve, però, continuare a fare volenti o nolenti, perché ne va del futuro della nostra terra isolana e delle sue genti, delle sue bellezze paesaggistiche, della sua economia che vorremmo compatibile con le risorse ambientali, naturali, enogastronomiche, delle tradizioni popolari, storico-culturali e di un turismo meno élitario, diffuso e sostenibile. In poche parole, nel rispetto della nostra specialità autonomistica che va rafforzata e non sminuita, del riconoscimento dello stato di insularità, della continuità territoriale, della dignità di un’intera popolazione, che ha già dato molto e troppo poco o niente ha ricevuto in cambio. Se tutte queste cose non valgono niente per “certi” sardi, a partire dalla nostra “governance” regionale, allora sto, anzi stiamo, perdendo veramente tempo. Se, invece, come credo, riusciremo a coagulare sempre più persone intorno ad un discorso razionale e di prospettiva, sui temi sopra citati, allora la battaglia non sarà stata inutile. La lotta impari si combatte solo “in pari”. Da soli, come diceva qualcuno, non contiamo e non conteremo mai nulla. La vignetta, a mio modesto parere, mette in chiara evidenza la sproporzione esistente tra chi lotta con le “armi” inadeguate, contro colossi mondiali coalizzati (NATO, USA, lobby delle armi e della guerra, multinazionali, politiche espansionistiche, etc.). Se, invece, vuole significare che la lotta resistenziale messa in atto è destinata alla sconfitta o addirittura risultare infantile (come potrebbe essere interpretata), allora non ci siamo proprio. Io non mi arrendo prima di averci provato più volte. Vengo da una tradizione culturale e sociale non violenta, che parte dalle marce per i diritti umani e civili, da Gandhi a Martin Luther King e Mandela, a quelle nostrane per la Pace Perugia-Assisi (di cui Aldo Capitini fu il promotore), fino al sostegno del contenuto dell’ultima enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”. Con questi principi e con questi personaggi, nella mente e nel cuore, non possiamo proprio mollare gli obiettivi che ci siamo prefissati. In fondo non facciamo niente di male, al contrario di quelli e di quello che combattiamo. Poi accade che noi si venga additati come fannulloni, facinorosi, fanatici o addirittura criminali, mentre coloro che lo sono veramente, vengono pure incensati come salvatori della Patria e dell’autorità costituita, magari a difendere leggi, regole e principi sbagliati nel profondo e che fanno male all’umanità.
    Cordialità da Gianfranco Ghironi.
    P.S.. Chiedo di poter pubblicare la vignetta con la citazione della fonte di prelievo, sul sito web da me curato, rinvenibile all’URL http://www.lapiazzettanews.altervista.org. Vi ringrazio della cortese risposta in merito, anche se fosse negativa. Ancora cordialità e… fortza paris! 

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