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IL NUOVO CAGLIARI? ECCO QUELLO CHE NE PENSIAMO NOI…

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Il prossimo week-end riprende il campionato di Serie A italiano di calcio. Per l’undicesima volta di seguito ci sarà ancora anche il Cagliari Calcio, che ambisce a confermare la sua permanenza nella massima serie. I presupposti sono, insomma, identici a quelli di tutte le annate precedenti. Tuttavia, in una sola estate, tante cose sono cambiate per la gloriosa società rossoblu, che probabilmente mai come quest’anno inizia il campionato con tanti dubbi, tante incognite e ben poche certezze.  

E’ definitivamente finita l’era Cellino. Il presidentissimo e tutto fare del Cagliari degli ultimi 22 anni ha deciso di lasciare ed emigrare verso nuovi lidi calcistici, più redditizi e interessanti. Cellino ha fatto tanto per il Cagliari, mantenere una società piccola a questi livelli per così tanto tempo non è certo facile, soprattutto tenendo conto che Cagliari NON è un’isola felice dello sport. Cellino ha affrontato – a suo modo – difficoltà e opposizioni di ogni sorta, bisogna ammetterlo. Nonostante ciò, ha regalato tante emozioni ai tifosi rossoblu. Glielo riconosciamo, certo. Ma siamo anche certi che è molto di più quello che il Cagliari ha dato a Cellino, in termini di fama e di ricchezza, che il contrario. Chi era Cellino prima del Cagliari? Un piccolo imprenditore di un’azienda poco conosciuta. E’ bene chiarire questo: se non fosse stato per il Cagliari il signor Massimo Cellino avrebbe potuto scordarsi l’Inghilterra, Miami, le barche e tante altre cose. Quindi, tutte le volte che l’ex presidente parla di quanto ha dato al Cagliari – pagato 16 miliardi di lire (circa 8 milioni di euro) e rivenduto con un guadagno di circa 40 milioni di euro – e del perché è “scappato” al Leeds bisognerebbe ricordargli che senza il Cagliari lui sarebbe rimasto in un anonimato quasi totale. La storia di Cellino non è senza macchie. Il modo in cui ha lasciato non è certo da signore.

Archiviato l’ex presidente, parliamo ora di quello nuovo. Tommaso Giulini, imprenditore milanese proprietario della Fluorsid (società con sede a Macchiareddu), ha pagato circa 48 milioni (indovinate nelle tasche di chi sono andati?) per la società cagliaritana. E’ stato componente del cda dell’Inter e vicino all’ex presidente nerazzurro Moratti. Questo è bastato per far dire a molti che il Cagliari è diventato una sorta di succursale dell’Inter. Sinceramente, noi pensiamo semplicemente che Giulini volesse a un certo punto diventare il proprietario di una squadra di calcio tutta sua; ci aveva già provato senza riuscirci quando si interessò all’acquisto della Pro Patria (squadra di cui è tifoso da sempre). Il Cagliari per Giulini è stata un’occasione da non perdere e lui ne ha approfittato. Come dargli torto? Adesso però spetta a lui far vedere cosa vuole fare di questa società, dove vuole arrivare, quanto e se vorrà farla crescere. I discorsi iniziali sono tutti stati orientati verso l’alto – si è persino spinto a pronosticare un futuro approdo in Champions League – e anche i progetti extracalcistici  sembrano interessanti, a partire dal nuovo stadio. Detto ciò, non resta che aspettare e vedere se tutte queste belle parole si trasformeranno in realtà o saranno solo proclami per i tifosi. Diamogli tempo e vedremo. Da ultimo, vogliamo addentrarci in un discorso più specificatamente tecnico e possiamo già dire che la campagna acquisti del Cagliari è stata tutto fuorché esaltante. A fronte di partenze importanti come quelle di Astori e Pinilla (ma anche Nenè), non sono certo arrivati rimpiazzi altrettanto validi, almeno sulla carta. Tanti giovani di belle speranza, ma che non hanno grande esperienza di serie A e di palcoscenici così importanti. Possiamo senza timor di smentita affermare che il vero colpo di mercato della Cagliari è stato l’allenatore: Zdenek Zeman. Il suo arrivo ha esaltato la piazza, almeno inizialmente, facendo sognare i tifosi che tuttavia già dopo le prime amichevoli precampionato (che lasciano però il tempo che trovano) sono rimasti un po’ delusi. Su Zeman giovano però alcune precisazioni: si tratta di un allenatore capace di far giocare in modo spettacolare la propria squadra, ma non dimentichiamo che si tratta di un mister che a parte qualche promozione dalla B alla A non ha mai vinto nulla, nemmeno quando ha allenato grandi squadre. Quasi certamente il Cagliari avrà uno dei migliori attacchi della serie A, ma altrettanto probabilmente avrà anche la peggior difesa del torneo. Ci dovremo abituare a risultati altalenanti, magari grandi exploit e sonore batoste. Perché questo è Zeman! Nessuno lo dice apertamente, ma a nostro avviso mai come quest’anno il rischio della retrocessione è dietro l’angolo. Naturalmente ci auguriamo di sbagliarci alla grande e che la stagione che sta iniziando sarà esaltante e ricca di successi, ma teniamo sempre presente che avere Zeman come allenatore è sempre un rischio, soprattutto per una squadra che deve lottare per la salvezza.

Il Cagliari, a nostro avviso, dovrà perciò affidarsi alla vecchia guardia, dall’eterno capitan Conti ai sardi Sau e Cossu, a Dessena e all’estro di Ibarbo. Questo sarà probabilmente l’undici titolare (salvo “invenzioni” zemaniane): Colombi, Pisano, Murru, Rossettini, Capuano, Conti, Dessena, Ekdal, Cossu, Sau, Ibarbo. Una squadra che può tranquillamente salvarsi in una serie A livellata sempre più verso il basso. Se poi qualche giovane esplode allora ci sarà anche da divertirsi.

Abbiamo volontariamente sorvolato sulla questione stadio Sant’Elia, perché sinceramente siamo stufi di continuare a commentare una buffonata del genere, che va avanti da troppo tempo e per cui tutta Italia ci ride dietro.

Quindi, aspettiamoci un’annata tutta da scoprire, ricca di incognite e consapevoli che ci sarà da soffrire. Nonostante questo, sempre e comunque FORZA CAGLIARI!

  

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