Abbiamo parlato qualche giorno fa delle frasi riportate dal comico milanese Pucci, nei confronti del paese di Fonni, nel quale si era esibito in occasione della festa paesana, ma che aveva avuto un finale non proprio edificante. Dopo le mille polemiche scatenate dalle parole (poi cancellate) del comico su Facebook, Pucci ha scritto una lettera di risposta al quotidiano sardo L’Unione Sarda, per “difendersi” e dire la sua. Ecco la lettera del comico milanese.
“Prima di tutto volevo chiedere scusa al popolo sardo di cui ho sempre avuto stima e rispetto, che però purtroppo non ha inteso bene le mie intenzioni. Comincerò quindi dall’inizio e proverò ad essere il più chiaro possibile.
La mia carriera si riassume in 21 anni nel corso dei quali ho girato e fatto spettacoli in tutta Italia, solo in Sardegna mi sono esibito senza nessun problema, anzi in situazioni meravigliose attraverso cui sono entrato in contatto con persone dei comitati con cui sono nati rapporti di amicizia e stima reciproca. Sono sceso in piazza a Pozzomaggiore, Sennori, Martis, Tempio Pausania, Nule, Budoni, Oschiri, Calangianus, Giave, Ilorai, Baunei, Santa Teresa e tanti altri paesi ancora.
Tutte queste esperienze sono state portate a termine grazie al mio agente sardo Davide Caputo che fino allo scorso anno mi ha “gestito” con responsabilità nei confronti del lavoro che entrambi andavamo a proporre. Mai uno screzio, mai un disagio.
I promoter sardi ci chiedono un’esclusiva in modo che chiunque voglia la nostra prestazione deve passare naturalmente da colui che ha questa esclusiva , tutto questo in funzione della forte rivalità che c’è in Sardegna tra i vari manager e promoter. Quest’anno ho dato l’esclusiva per almeno 8 date a un signore di cui non faccio nome perché c’è in atto un azione legale, la prima serata che mi propone è Fonni. Arrivo a Cagliari, faccio due ore di macchina , albergo per riposare ottimo, all’interno di questo c’è un ristorante dove mangio per indicazioni datemi, con i vari clienti e con il personale instauro un rapporto simpatico.
Dopo di che lo spettacolo purtroppo dura, dicono, 32 minuti, in quanto un guasto tecnico provocato dalla negligenza organizzativa, mi costringe a fermarmi, malgrado ciò la gente rimane apparentemente contenta tanto che mi aspettano almeno 200 persone per foto e autografi. Durante ciò due o tre personaggi del comitato ritengono con forte determinazione di pagarmi il compenso solo a metà in quanto lo spettacolo e durato metà di quello stabilito, purtroppo non funziona proprio così, si può discutere ci si può mettere d’accordo, ma il mio agente mi consiglia di salire in macchina e di andare a Cagliari prima che accada qualcosa di più grave, al che io senza discussione alcuna faccio altre due ore torno a Cagliari e per me era finita lì, anche se avrei voluto parlare con quei due o tre a cui stavo così antipatico. Passa un mese e lo stesso agente sardo chiede al mio agente la soluzione e rescissione del contratto per le restanti 7 serate da sviluppare in Sardegna, dicendo che la mia prestazione (Fonni) ha rovinato l’immagine della sua azienda al punto da avere difficoltà a “vendermi” nell’Isola. Come dire: oltre al danno, la beffa.
In conclusione, ripeto, scuse pubbliche al popolo sardo, il fraintendimento mi ha penalizzato. Ma non chiedo scusa di nulla a quelle persone che non sanno come organizzare eventi e con prepotenza trovano la soluzione, non funziona così. Vengo in Sardegna da quando ho 16 anni ora ne ho 50, sono sempre stato promotore della vostra splendida isola e lo sono ancora. Onore stima e rispetto per il popolo sardo.
Ho dovuto, infine, togliere il post su facebook per tutelare la mia bambina, che ha solo nove anni e si è trovata davanti ad accuse e minacce davvero pesanti rivolte al suo papà”.
Pucci
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