Doveva avere luogo dal 12 al 15 ottobre 2023 il prestigioso evento con le imbarcazioni dell’America’s Cup, già finanziato con 6 milioni di euro, che rappresentava uno dei 3 previsti prima della Coppa (unico in Italia). La Regione però ha cambiato idea!
Nel corso dell’ultima America’s Cup, che si è svolta ad Auckland in Nuova Zelanda, era stata prevista una tappa a Cagliari di pre-regate nel 2020, che non si era poi potuta tenere a causa della pandemia. Il grande evento era stato quindi programmato per quest’anno e avrebbe avuto un impatto economico notevole sulla città di Cagliari, dove da tempo il team di Luna Rossa ha la sua base. Non avremo, quindi, il piacere di vedere tutte i team dell’America’s Cup 37 sfidarsi nel mare del golfo di Cagliari per le AC World Series, anche se c’era già pure il progetto da parte di America’s Cup Event, il braccio operativo dell’organizzazione. Tutti i team, incluso il defender Team New Zealand, si sarebbero dati battaglia con gli Ac40, le nuove barche più piccole, pensate per gli allenamenti e le pre-regate appunto e che saranno poi utilizzate per l’America’s Cup Giovani e Donne, eventi a corollario dell’America’s Cup, che invece si terrà con i più grandi Ac75, ancora in corso di progettazione. La Regione Sardegna ha ben pensato di bloccare tutto, nonostante l’evento fosse già stato finanziato con 6 milioni di euro di denaro pubblico e avrebbe avuto una ricaduta economica locale molto importante, calcolata in 14,28 milioni di euro per la Sardegna. Il motivo? L’interesse della Regione Sardegna è venuto meno. Sì, avete letto bene!
L’assessore regionale al Turismo, Giovanni Chessa, in una lettera indirizzata al business director di Ace Albert Vilumara e al ceo Grant Dalton, protocollata il 6 aprile scorso, ha comunicato proprio ufficialmente “l’interesse venuto meno” della Regione e la volontà di richiedere “il definanziamento” di tale attività. Questo repentino quanto folle cambio di rotta sarebbe dovuto all’accordo di America’s Cup Event con Vilanova a i la Geltrú, una città a 50 km da Barcelona, sede dell’America’s Cup, per tenere la prima delle pre-regate, il 14-17 settembre 2023, quindi prima di quelle che si sarebbero dovute tenere nell’Isola dal 12 al 15 ottobre 2023. Come viene ben descritto in un articolo sul sito del quotidiano ‘La Stampa’:
..da parte dell’ente e dall’assessorato guidato da Chessa, incominciano le domande. Non c’è stato un contratto, va detto. L’accordo scritto sarebbe arrivato a seguito delle risposte alle domande formulate dalla Regione. Una procedura insolita, che ha spiazzato Ace, perché usualmente le domande che riguardano i diritti sono contenute in un contratto formale.
Ace risponde alle domande, anche se ci sono alcuni quesiti davvero inconsueti, e nel contempo presenta il prospetto di promozione, vale a dire su come sarebbe stato promosso l’evento nel mondo (e dati relativi), il prospetto economico e una certificazione indipendente (di Nielsen) sull’impatto economico dell’evento stesso. Niente, le domande dell’assessorato continuano, finché l’assessore Chessa invia una lettera che sembra un ultimatum per Ace. In sintesi, si rammarica del fatto che Cagliari non sarà il primo evento delle World Series (di cui si era parlato, ma non come conditio sine qua non) e sollecita le risposte alle sue domande, tra le quali l’elenco dei media coinvolti e l’audience potenziale (alle quali Ace ritiene di aver dato risposta), ponendo il 3 aprile come deadline. Diversamente, annunciava, avrebbe chiesto il definanziamento dell’evento. Poi, il 6 aprile, la doccia fredda. “E’ venuto meno l’interesse della Regione Sardegna…”.
Dunque, addio tappa di Cagliari. Per vedere le pre-regate delle World Series dovremo andare a Vilanova (ma chissene in fondo se sarà la prima tappa, noi la volevamo in Italia, a casa nostra e di Luna Rossa) o nelle altre due città che le ospiteranno. Va da sé che Cagliari sarà sostituita.
In fin dei conti, un altro prestigioso evento che vola via dalla Sardegna verso altri lidi. Un’altra occasione persa per Cagliari e la Sardegna. Un’altra dimostrazione di dilettantismo da parte delle nostre istituzioni regionali.
