C’è un piccolo paesino in Sardegna, sconosciuto ai tanti, che rappresenta però una destinazione turistica unica, dato che ospita oltre 50 monumenti di epoca antica.
Oggi parliamo di Birori, piccolo paese a 450 metri di altitudine ai piedi dei Monti del Marghine, nel Nuorese. Questo piccolo centro con circa 500 abitanti, ospita nel suo territorio ad altissimo interesse archeologico oltre 50 monumenti tra nuraghi, tombe di giganti, dolmen, menhir e fonti nuragiche. Un luogo dove è possibile rivivere la storia della Sardegna fin dalle sue origini più remote. Un territorio abitato fin dalla preistoria, che vide insediamenti umani fin dalle epoche più remote e rappresenta un vero e proprio scrigno di meraviglie antiche della nostra Isola.
Il centro storico si sviluppa intorno alla Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, ma nella piazza principale si trova anche la seicentesca Chiesa di Santo Stefano, che ospita al suo interno il simulacro del santo. In paese ci sono anche gli ampi spazi verdi di Funtana Idda e Funtana Maggiore. Nell’abitato si può ammirare anche la tomba di giganti “Su Palatu”, costituita da un corpo tombale allungato e absidato, e ai margini del paese sono ubicati i nuraghi di Arbu e Miuddu (un monumento piuttosto complesso, databile al 1400-1000 a.C.). Ma non è finita qua: nei pressi della stazione ferroviaria si possono anche visitare i dolmen di Tanca Sar Bogadas, Sa Perda e S’Altare e le tombe di giganti di “Lassia” un monumento che presenta un corpo rettangolare absidato, lungo poco meno di 16 metri e largo circa 4,60, con corridoio funerario interno. La camera funeraria, a pianta rettangolare, vanta una caratteristica particolare, ossia due coppie di nicchie leggermente rialzate dal pavimento, formate da cinque lastre perfettamente connesse, che si affrontano in prossimità dell’ingresso. Questa rappresenta una vera e propria rarità nell’ambito delle tombe di giganti, queste nicchie servivano come vani d’appoggio di offerte funebri. Parliamo di uno dei reperti più importanti dell’intera Sardegna. Da non perdere. Nel territorio di Birori ci sono anche altre tombe dei giganti ben conservate, come quelle di Pedra dess’altare (ciclopica costruzione con un diametro di 20 metri e mura spesse 1,50) e la Tomba dei Giganti di Palatu.
Birori non è solo rappresentata dai tanti monumenti storici del suo territorio, ma anche dai suoi meravigliosi e tipici costumi sardi antichi e dalle sue tradizioni gastronomiche. Tra queste ultime citiamo piatti come il pane bollito, le fave con lardo, la pasta con pomodori secchi, cipollata, brodo di carne e pecora bollita, zuppa di finocchi selvatici, lumache in umido, cordula di agnello con piselli, cinghiale in umido, agnello con finocchietti selvatici. Tra i dolci tipici le deliziose formagelle, “casadinas”, di ricotta e formaggio, i papassini alla sarda o di sapa, le seadas, i pirichittos, origliettas e tante altre specialità. Potrete gustare le pietanze a metà gennaio in occasione dell’accensione dei Fuochi di Sant’Antonio Abate e a giugno in occasione dell’evento Primavera nel Marghine. Insomma, Birori è veramente una perla della Sardegna da visitare assolutamente.