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E’ riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità: stiamo parlando della transumanza degli ovini.
Questa pratica, diffusissima fin dal Medioevo in Sardegna per trasferire il bestiame dai pascoli di montagna in pianura, rappresenta una tradizione da custodire gelosamente e da condividere. Da qualche anno, poter assistere a questo evento è diventato un evento richiestissimo dai turisti, soprattutto ad Arzana, il paese ogliastrino di oltre 3mila abitanti, dove per “sa tramuda” si radunano tante persone per partecipare al percorso, che in Ogliastra va dai 30 ai 60 chilometri e porta i pastori attraverso Arzana, Villagrande, Ulassai, Gairo e Ierzu, sino alle aree marine di Tortolì e del Sarrabus. Quest’anno, però, con le misure anti-covid, la presenza fisica dei turisti sarà impossibile: niente pranzo condiviso al termine del percorso, dunque. L’evento, tuttavia, sarà condiviso a distanza, grazie alla nuova formula, organizzata dall’Agenzia di ecoturismo Sardaigne en liberté, da Slow Food Ogliastra e dal comune di Arzana, che proporrà l’evento in diretta Facebook, domenica 19 aprile, dalle 9.30 alle 10.30, con il commento dell’antropologo Bastiano Mannia, che seguirà il percorso del gregge guidato dal pastore di Arzana, Vincenzo Loi.
“Abbiamo organizzato la transumanza in contumacia/a distanza perché crediamo che questa tradizione aiuti a conoscere meglio la Sardegna ed il tipo di turismo in cui crediamo, fatto di sostenibilità dell’ambiente di produttori e prodotti locali – ha spiegato il sindaco di Arzana Marco Melis – La ripresa del comparto turistico dopo la pandemia, rimette in discussione tutto il mondo del turismo attuale. Produrre a livello locale, consumare i prodotti locali e viaggiare seguendo criteri ecosostenibili – ha sottolineato il primo cittadino – ci sembra più che mai il modello da adottare nel futuro per ripartire su basi affidabili e benefiche per i viaggiatori e tutti coloro che sono solidali con questo tipo di turismo”.