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Fanno decisamente discutere alcune frasi inserite nell’ultima edizione della Lonely Planet dedicata alla Sardegna, la guida turistica più celebre del mondo.
Le guide della Lonely Planet vengono tradotte e pubblicate in Italia da EDT Torino, quella dedicata alla nostra Isola parla delle caratteristiche della nostra Regione, delle nostre tradizioni e consiglia gli itinerari più affascinanti da percorrere durante le vacanze e i viaggi in Sardegna. In quest’ultima edizione, ci sono però delle frasi che hanno suscitato scalpore, riferite soprattutto alle zone più interne dell’Isola.
In particolare, sono questi i passaggi della guida Lonely Planet Sardegna che lasciano di stucco chi legge: “Difficilmente le donne viaggiatrici saranno oggetto di molestie in Sardegna. Nei paesi dell’entroterra però, dove le comunità sono molto conservatrici e vi sono ancora donne anziane che indossano lunghe gonne a pieghe e scialli sulle spalle, una donna che viaggia da sola potrebbe trovarsi in imbarazzo per la curiosità che suscita”. Un punto di vista decisamente retrogrado e limitato della cultura sarda e, in particolar modo, dei paesi dell’interno dell’Isola. Come se i visitatori fossero ancora visti più come extraterrestri che come semplici turisti.
La guida continua poi affermando che: “Vestirsi in modo morigerato potrebbe rivelarsi saggio, oltre che essere un segno di rispetto. Nel dubbio, osservate come si vestono le donne del posto”.
Alcune frasi dedicate anche al turismo omosessuale lasciano il lettore molto perplesso: “benché l’omosessualità sia riconosciuta legalmente, la cultura locale è ancora conservatrice al riguardo”. E ancora: “non esiste una vera e propria scena gay, e le manifestazioni esplicite di affetto potrebbero suscitare reazioni sgradite, soprattutto nell’entroterra”. Frasi decisamente forti, che presentando il centro dell’Isola come un luogo ancora bloccato a decenni fa.
Non è finita. Nella sezione dedicata a Nuoro e all’est della Sardegna, il piccolo borgo di Orune, in Barbagia, viene definito dalla guida una “polverosa cittadina”. Siamo sicuri che chi ha scritto questa guida ci sia mai stato veramente a Orune e nel centro dell’Isola?
