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Fabio Aru e Nicolò Barella: il futuro dello sport italiano parla sardo

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Storicamente la Sardegna è stata una terra che ha dato i natali a grandissimi sportivi che, grazie ai loro successi, hanno permesso alla bandiera dei quattro mori di sventolare in ogni parte del mondo. Dopo un periodo di “magra”, in cui nessun atleta isolano sembrava essere in grado di dare seguito alla “dinastia dei campioni”, negli ultimi tempi, sono saliti alla ribalta due grandi atleti che sembrano essere destinati a scrivere una pagina importante dello sport sardo ed italiano: stiamo parlando di Nicolò Barella, baby fenomeno del Cagliari e della nazionale italiana di calcio, e Fabio Aru, campione di ciclismo. 

Nicolò Barella

Già dalla passata stagione, anno del suo esordio in serie A, Nicolò Barella ha dimostrato di essere un giocatore dal futuro assicurato, destinato a scrivere la storia del calcio italiano. Sardo doc, classe 1997, Barella sembra essere in costante crescita ed in questo inizio di campionato sta trascinando il suo Cagliari, seppur con qualche difficoltà, verso una salvezza tranquilla. Se infatti, secondo Betway, a quota 1,10 la Juventus è la principale candidata alla conquista dello scudetto, la lotta per non retrocedere è più aperta che mai. Sono diverse, infatti, le squadre che sono invischiate nella lotta salvezza ed anche il Cagliari, dopo un avvio promettente, si trova a pochi punti di distanza dalla terzultima posizione in classifica occupata dal Bologna. Complice l’infortunio di Castro ed i problemi fisici di Pavoletti, la squadra allenata da mister Maran non è riuscita ad allontanarsi in modo significativo dalle ultime posizioni ma, grazie al goal di un altro sardo, Marco Sau, giunto nei minuti di recupero nella recente partita casalinga contro la Roma, è riuscita a muovere la classifica e, soprattutto, ha dimostrato di essere una squadra con tanto cuore e carattere. Nicolò Barella, a causa dell’espulsione vista nell’ultima partita di campionato, non è sceso in campo contro la Roma ma dalla prossima partita sarà già a disposizione di mister e compagni. Il centrocampista cagliaritano, inutile girarci attorno, sembra essere un predestinato: la maturità che dimostra in campo, a soli 21 anni, è sconvolgente e si candida prepotentemente ad essere uno dei giocatori italiani più rappresentativi della prossima generazione azzurra. Già nelle prime apparizioni con la maglia della nazionale maggiore, come raccontato anche dalla Gazzetta dello Sport sul proprio sito online, Barella, partendo da titolare in due partite consecutive, ha dimostrato di essere pronto per palcoscenici importanti e non è un caso che ad oggi sia uno dei giocatori più richiesti sul mercato. Per il momento il Cagliari e tutti i tifosi cagliaritani si godono il proprio gioiello nella speranza che possa vestire rossoblu per il maggior tempo possibile e che possa portare il Cagliari al raggiungimento di traguardi sino a pochi anni fa inimmaginabili.

Fabio Aru: il “cavaliere dei quattro mori”, erede naturale di Vincenzo Nibali

Un altro atleta sardo che negli ultimi anni si è messo in mostra ed ha dimostrato di essere un potenziale campione dello sport mondiale è Fabio Aru. Aru, da anni, è considerato il vero e proprio gioiello del nostro ciclismo e spesso è stato paragonato ad un altro mostro sacro, Vincenzo Nibali. Nibali, dati alla mano, è sicuramente il più grande ciclista italiano della sua epoca. Lo Squalo, infatti, è uno dei sette ciclisti della storia, in compagnia di un altro italiano, Felice Gimondi, ad essere riuscito a vincere almeno una edizione di tutti e tre i Grandi Giri: il siciliano, infatti, ha vinto la Vuelta di Spagna nel 2010, il Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016 e, come ricordato da La Repubblica, il Tour de France nel 2014. Numeri impressionanti che ci fanno capire la grandezza di un campione che ha inevitabilmente scritto e che continua a scrivere la storia di questo sport. L’erede naturale di Vincenzo Nibali sembra essere proprio il suo amico Fabio Aru. Il sardo, tuttavia, dopo un’inizio di carriera a dir poco brillante che lasciava presagire un futuro roseo, nelle ultime stagioni, a causa di scelte sbagliate e di troppi infortuni, non sta riuscendo ad esprimersi al meglio. Nella sua ancor giovane carriera Aru ha già avuto modo di vincere il campionato italiano nel 2017 ed è salito due volte sul podio del Giro d’Italia, nel 2014 e nel 2015, riuscendo ad aggiudicarsi, come ricordato da un articolo de Il Post, la Vuelta di Spagna nel 2015. Nonostante sia già riuscito ad ottenere risultati importanti, l’impressione è che Fabio Aru possa e debba fare il definitivo salto di qualità. Anche nelle ultime uscite nelle grandi corse a tappe ha dimostrato di essere migliorato a cronometro e di giocarsela con tutti quando la strada comincia a salire. Il suo è sembrato essere più un problema di testa che di gambe, senza dimenticare che troppo spesso la sfortuna si è accanita contro di lui.

Finalmente la Sardegna sta tornando ad avere dei degni rappresentati anche nel mondo dello sport. Nicolò Barella, nonostante la giovanissima età, sembra essere un giocatore già fatto e finito e la speranza di tutti i tifosi cagliaritani è che possa conquistare un posto nella storia del calcio italiano, non prima di aver raggiunto traguardi importanti con la maglia rossoblu. Per quanto riguarda Fabio Aru, invece, l’impressione, è che il suo talento sia prossimo alla definitiva consacrazione e non resta che sperare che nel più breve tempo possibile possa arrivare finalmente un trionfo al Giro d’Italia o al Tour de France. I presupposti ci sono tutti ed a tutti gli appassionati di questo splendido sport non resta che sperare che il sardo possa definitivamente entrare nell’Olimpo del ciclismo.

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