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I divieti, a quanto pare, non servono a nulla, se basta collegarsi al noto portale di aste on line per comprare la preziosa sabbia di alcune delle più belle spiagge della Sardegna.
Un vero e proprio scandalo. Per pochi euro potete comprare vasetti con la sabbia di Costa Rei, della spiaggia di Maria Pia di Alghero o persino del Poetto. L’arena prelevata dallo Scoglio di Peppino? Bastano 6 euro. Per 9,99 euro si può avere la sabbia di Porto Pollo. Basta un click sulla versione tedesca di E-bay per comprare i preziosissimi chicchi delle nostre spiagge.
Chi le vende? Probabilmente qualche turista tedesco che ha passato le vacanze in Sardegna a depredare i nostri arenili. Il fatto che lo faccia, senza pudore alcuno, su uno dei siti più seguiti del mondo, dimostra come probabilmente non si abbia la minima paura di commettere questo tipo di reato, che passa impunito nella maggior parte dei casi. La vigilanza è affidata ai Comuni per competenza di territorio delle varie spiagge ma anche al Corpo Forestale, ma evidentemente la rete dei controlli non è adeguata e nemmeno vengono temute le multe che vanno da 500 a 3000 euro. Negli aeroporti sardi quotidianamente vengono sequestrate bottiglie piene di sabbia prelevata delle più note spiagge isolane, dal quarzo di Is Arutas fino alla sabbia bianca di Cala Sinzias e molte altre.
La vigilanza però dovrebbe partire proprio da tutti coloro che nelle spiagge sono testimoni di questo scempio e magari non fanno nulla per fermarlo. Eppure basterebbe una semplice chiamata alla Guardia Forestale: nel caso non lo sappiate il numero verde di pronto intervento è il 1515. Usatelo!