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Forse non tutti sanno che in Sardegna è il nuovo libro di Gianmichele Lisai, pubblicato dalla Newton Compton.
L’autore, che già vi abbiamo presentato su queste pagine, in passato ha raccontato ai suoi lettori di una Sardegna che va ben oltre la bellezza delle sue spiagge, trattando argomenti insoliti e affascinanti; tuttavia questa volta ha davvero dato il meglio di sé con un testo che dimostra quanto ci sia ancora da scoprire e da narrare o approfondire in materia di storia, archeologia, misteri o curiosità degne di nota. Egli stesso ci ricorda che non è necessario dar vita a teorie spesso inverosimili, incredibili, su un’isola la cui storia è già talmente ricca di “esistente e dimostrabile” da non averne bisogno.
Definendo il suo libro un somarello, il cui fardello si è assestato e organizzato durante il cammino perché si raggiungesse il giusto equilibrio (“in caminu s’acconza barriu”, si dice in sardo), ci propone escursioni davvero interessanti nel passato ma anche nel presente di quest’isola antichissima considerata “la perla dell’occidente mediterraneo”.
Forse non tutti sanno che in Sardegna comincia con la storia, affrontando e approfondendo un periodo che va dalla preistoria al medioevo. Forse non tutti sanno che… «la prima vera civiltà del Mediterraneo centro-occidentale e stata appunto la civiltà nuragica», per esempio, e a supportare questa affermazione compiuta da studiosi, troverete valide argomentazioni.
Una curiosità: sapevate che la cucina dei nuragici, era più ricca e ricercata di quanto possiamo supporre? “I nostri antenati si dimostravano poi raffinatissimi nel consumo di escargot (preparate alla brace o bollite), ovvero de sa gioga, di cui sono stati rinvenuti numerosissimi gusci in vari siti archeologici.” E ancora “con buona pace delle genti del nord Italia, sembra che la polenta in Sardegna fosse un piatto tipico già al tempo, preparata con cereali, quali orzo e grano, e legumi come le lenticchie.”
Suggestivo è stato anche leggere che dall’isola giunge una Pietà nuragica, un bronzetto (piccola scultura bronzea) raffigurante una donna con in grembo colui che si presume sia suo figlio morto.
Interessante e significativa tra le pagine, una delle tanti dimostrazioni del fatto che avidità, potere, intrighi politici, intrecci amorosi, hanno caratterizzato gli uomini in ogni tempo e paese, e Lisai qui ci racconta in quale modo siano state parte integrante della storia anche nel 56 o 57 a.C. ai tempi cioè di Pompeo, Tullio, Cicerone…
Si prosegue nel tempo e si incontrano i barbari invasori, le persecuzioni, i pontefici sardi, fino ad arrivare a monasteri, abbazie, chiese incredibilmente belle, studiate e raccontate da storici dell’arte, giungendo poi all’inaspettata veste odierna di una terra in grado d’essere il motore dell’innovazione. E ancora aneddoti, curiosità, misteri insoluti o escursioni in campo letterario che vanno ben oltre il conosciuto, per non parlare degli incredibili primati che l’isola vanta… Per esempio, forse non tutti sanno che in Sardegna si trova il più grande murale d’Europa sull’inquisizione. E, sempre in Sardegna, ancora oggi sopravvive l’albero più antico d’Italia, un olivastro selvatico che risale a circa quattromila anni fa. Si trova nell’isola il luogo meno piovoso d’Italia ed è qui che si trova l’area nazionale – e forse mondiale – con il maggior numero di carnevali tipici. E se vi siete mai domandati chi fu l’inventore della Settimana Enigmistica o chi fu in realtà ad inventare una particolare rivoltella in barba allo statunitense Samuel Colt, dovete assolutamente leggere questo libro, che di lacune ne colma davvero tante!
Interessante anche la visita in campo culinario, della quale ci teniamo a regalarvi un piccolo “assaggio”: se i pecorini isolani sono considerati una eccellenza in tutto il mondo, sappiamo che il saporito ma discusso “casu marzu” (formaggio marcio), ovvero quello abitato dalle colonie larvali di mosca casearia responsabili del processo di fermentazione, fu dichiarato illegale da Bruxelles. Nondimeno, una lancia viene spezzata in suo favore da studiosi che non possono negare un fatto: in passato è stato consumato in abbondanza senza conseguenze per la salute proprio in zone – tra l’altro – in cui si vanta una incredibile longevità. Questo e altro troverete sull’argomento e – illegale o no – se mai aveste assaggiato questo piccante e gustoso alimento vi invitiamo a raccontarci l’esperienza e il vostro punto di vista.
Gianmichele Lisai è sempre stato un maestro nel narrare di un’altra Sardegna ma, come abbiamo detto all’inizio di questa recensione, questo è davvero un libro completo, che non crea sovrapposizioni neppure quando si incontrano argomenti da lui già trattati in precedenza, bensì approfondimenti necessari a conoscere fino in fondo un territorio che cela un enorme bagaglio di storie degne d’essere raccontate.
Per dirla con le parole dell’autore, in caminu s’acconza barriu, e lui ha compiuto di certo un ottimo assestamento del carico!
(FONTE – http://blog.graphe.it/libri/forse-non-tutti-sanno-che-in-sardegna-gianmichele-lisai)
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