Annunci
Da alcuni giorni la Sardegna viene penalizzata anche su Amazon. Alcuni articoli del noto sito di vendite online sono, infatti, contrassegnati da una dicitura per gli utenti che acquistano dalla nostra Isola (ma non solo, anche da altre località insulari italiane). Di cosa si tratta?
Viene indicato che un determinato prodotto “non può essere consegnato in Italia (isole)“. Amazon, in pratica, informa che in alcune aree d’Italia non spedirà più articoli che contengono “sostanze infiammabili, pressurizzate, ossidanti, corrosive, pericolose per l’ambiente, irritanti o dannose”. Le restrizioni sulle consegne, fortunatamente, non dovrebbero essere applicate anche per i dispositivi che contengono batterie al litio al loro interno, come smartphone o notebook.
Questa limitazione fa riferimento alle nuove direttive ICAO (Organizzazione internazionale dell’aviazione civile) che proibiscono le spedizioni di batterie al litio nelle stive degli aerei passeggeri, cosa che prima veniva concessa. Le nuove direttive – che entreranno in vigore dal 1 Aprile – non coinvolgono, invece, i colli che contengono batterie già montate sugli apparecchi, sia spediti che posseduti dai passeggeri a bordo. Una normativa assurda che porterà limitazione per milioni di cittadini italiani che non potranno più acquistare su Amazon (e probabilmente su molti altri servizi di e-commerce che prevedono la spedizione aerea) molti tipi di dispositivi.
Riportiamo, di seguito, parte della nota pubblicata da Amazon con la lista di isole e parti d’Italia in cui il portale di e-commerce non venderà più batterie al litio e powerbank.
- Sardegna
- Sicilia
- Venezia
- Ponza
- Capraia
- Isola d’Elba
- Isola del Giglio
- Monte Argentario
- Isole Tremiti
- Bacoli
- Capri
- Ischia
- Procida
La Sardegna, quindi, adesso ha una nuova limitazione dovuta alla sua insularità. Non bastava l’isolamento a cui siamo costretti da una politica dei trasporti scellerata, che ci limita tutto l’anno. Adesso non abbiamo nemmeno più il diritto di acquistare online tutti i prodotti che vogliamo. Altro che “siamo in Europa”!
—