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Tutti gli studiosi pensavano che fosse un animale oramai estinto, invece proprio pochi giorni fa, in Sardegna, un ritrovamento importantissimo, dal punto di vista scientifico, ha rivelato che ci sono ancora degli esemplari di questo rarissimo animale.
Si tratta dell’unico ed estremamente raro ragno velenoso presente nella nostra Isola: la Malmignatta Latrodectus tredecimguttatus, una specie di ragno nota anche come la “vedova nera mediterranea”. Noi sardo la conosciamo (e temiamo) col nome di Argia (nella foto a destra). Parente della (letale) vedova nera americana Latrodectus Mactans, appartiene alla famiglia Theridiidae ed è una delle poche specie in Italia (insieme alla Loxosceles Rufescens) il cui morso può creare un serio pericolo per l’uomo.
Nell’ultimo mese, nel sud della Sardegna, ci sono stati almeno tre avvistamenti documentati; un altro in Ogliastra. Un esemplare di ragno femmina adulta è stato catturato qualche giorno fa nell’azienda agricola dei fratelli Luca e Marco Sanna, in località Figu Niedda, a San Gavino Monreale, in un deposito di legna. Marco Sanna, essendo un esperto agronomo, l’ha riconosciuta immediatamente dalle 13 macchie rosse inconfondibili sul dorso e l’ha catturata, consegnandola poi agli agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna.
I casi di morte dopo il morso di questo ragno sono molto rari, ma soprattutto la femmina è decisamente pericolosa. Il morso è pericoloso in particolare per i bambini per la proporzione quantità di veleno e massa corporea. Tuttavia, il morso non è mai da sottovalutare, nemmeno negli adulti in buona salute. Nell’Isola, la tradizione popolare dell’Argia è ancora molto radicata. Si pensava che la persona morsa da questo ragno fosse posseduta dal demonio; per essere guarita e liberata dalla possessione era necessario eseguire una danza, “su ballu de s‘Arza” (il ballo dell’Argia), da eseguire intorno alla vittima del morso, che stava in una fossa, ricoperta di letame fino al collo. Le danzatrici erano 21 donne, divise in nubili, maritate e vedove.
Gli ultimi avvistamenti e la cattura di un esemplare, testimoniano che la specie che si riteneva estinta è ancora presente in diverse zone della Sardegna. Una notizia positiva, che testimonia l’estrema varietà della fauna e della flora della nostra Isola.
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