Per il nostro elenco dedicato alle leggende della Sardegna, oggi andiamo nel Medio Campidano, per raccontarvi questa vecchia storia ambientata nel territorio tra i paesi di Arbus e Guspini, nei pressi di una fonte d’acqua, dove si racconta che certe notti si aggiri lo spettro di un prete senza testa, con un lume nelle mani. Quel è la leggenda che c’è dietro queste apparizioni? Ve la raccontiamo subito…
Un giorno, però, il prete dovette fare i conti con la sorte avversa. Un giovane arburese, dopo aver sentito le voci che giravano in paese, fingendosi stupido, venne avvicinato dal sacerdote che tentò di imbrogliare anche lui. Al momento giusto il giovane smascherò la truffa del curato, costringendolo a confessare le sue malefatte. La gente del paese cercò di costringere il sacerdote a rendere tutto il denaro rubato, anche con la tortura, ma lui non rivelò mai il luogo nel quale aveva sotterrato il suo tesoro. Per questo motivo venne decapitato.
Da allora, si narra che lo spettro del prete senza testa – su predi sconcau – appaia ogni notte proprio nei pressi di quella fonte, per proteggere il suo tesoro, vagando per le campagne intorno alla sorgente di “Luziferu”, con in mano un lampioncino rosso.
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