PAESI DELLA SARDEGNA DA VEDERE: UTA E LA MAGIA DI MONTE ARCOSU

Santa Maria di Uta

Uta è un comune in continua crescita, per via della sua vicinanza con Cagliari, che merita di essere scoperto, perché sono numerose le bellezze che nasconde. Ci sono paesi, in Sardegna, che andrebbero valorizzati e “pubblicizzati” maggiormente: Uta è certamente uno di questi. Per questo oggi ve ne vogliamo parlare.

Il nome Uta viene dal latino “Uda”, che significa umida, e il suo territorio è abitato fin dall’antichità, in epoca neolitica e nuragica, testimoniata anche dal ritrovamento di 8 bronzetti nuragici alle falde del Monte Arcosu, custoditi oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Nel periodo giudicale, il giudice di Cagliari Torchitorio I cedette la chiesa di San Genesio ai Benedettini di San Vittore di Marsiglia, che costruirono, accanto al villaggio, la chiesa di Santa Maria e un monastero. Successivamente, nel XIII secolo, Uda passò ai Della Gherardesca e in seguito alla Repubblica di Pisa, fino alla metà del XIV secolo, quando furono gli Aragonesi a conquistare del territorio, che venne inglobato nella contea di Quirra.

Il centro abitato di Uta, attualmente, si sta espandendo sempre di più. Tuttavia, la visita a Uta è consigliabile anche solo per visitare due bellezze che meritano di essere viste: la Chiesa campestre di Santa Maria e il Monte Arcosu.

La Chiesa di Santa Maria rappresenta una delle massime espressioni dell’incontro della cultura provenzale e tosco-lombarda dell’architettura romanica in Sardegna. Situata a poca distanza dal centro abitato, all’interno di un piccolo cortile alberato recintato, è raggiungibile percorrendo la via Santa Giusta. Per le sue forme architettoniche, Santa Maria di Uta, è certamente una costruzione che esercita una forte attrazione in chi la vede. L’edificazione viene fatta risalire intorno alla metà del XII secolo ad opera dei monaci vittorini di Marsiglia, sulle rovine di una chiesa preesistente. Non vi descriveremo come è fatta la Chiesa, in quanto la sua bellezza merita veramente una visita, in quanto considerata un piccolo capolavoro dell’architettura romanica in Sardegna.

Il monte Arcosu.Il cuore di Uta e del suo territorio è rappresentato però dal Monte Arcosu, alto 948 metri, che fa parte del massiccio del Sulcis e ha dato il nome alla più vasta oasi naturalistica del WWF Italia, di cui costituisce il confine settentrionale. Di origine antichissima, costituisce la foresta di macchia mediterranea più estesa di tutto il bacino del Mediterraneo. L’Oasi di Monte Arcosu è situata all’interno di un sito d’importanza comunitaria di 3600 ettari, che Uta condivide coi comuni di Assemini e Siliqua. Se siete amanti della natura, dell’ambiente, delle camminate all’aria aperta, una visita a questa meravigliosa Oasi è d’obbligo, per la spettacolarità dei luoghi e dei panorami, ma anche per la presenza di una flora e di una fauna tra le più significative e importanti di tutta la Sardegna. Monte Arcosu ospita bellissimi esemplari di cervo sardo, ma anche tanti altri animali che potete incontrare semplicemente facendo una passeggiata come daini, cinghiali, gatti selvatici, aquile reali e astori sardi. Sono numerose anche le specie rare presenti come ad esempio il falco pellegrino, il discoglosso (endemico della Sardegna) ed una caratteristica farfalla, il “Macaone sardo”.

Visitare Uta diventa quindi una bella occasione per vivere all’aria aperta, magari dopo aver fatto una passeggiata nel centro abitato. Sarà certamente una bella esperienza e un modo per conoscere un paese che non è certamente soltanto un “paese-dormitorio”, ma che nasconde tante bellezze che meritano di essere conosciute.

LO STAFF

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