Il tonno in scatola è uno degli alimenti in assoluto più consumati in Italia e nel mondo. Chi di noi non ha una scatoletta di tonno in scatola a casa? L’associazione ambientalista Greenpeace afferma che la maggior parte delle aziende che producono tonno in scatola viola le regole della pesca e provoca ingenti danni all’ambiente. Questo perché vengono utilizzate metodologie di pesca spesso non sostenibili e dannose per l’ecosistema marino. Ma quali sono le migliori e peggiori marche di tonno in scatola?
Greenpeace ha stilato un elenco di marche di tonno in scatola presenti nei nostri supermercati, basata sulle tecniche di pesca. Questo perché la pesca industriale utilizza dei meccanismi che attirano i pesci piccoli che poi, a loro volta, attirano quelli più grandi, come appunto i tonni. Ma nella rete spesso ci finiscono anche i tonni più giovani, bloccando in tal modo la riproduzione della specie, oltre a tante altre specie che vengono pescate e poi rigettate in mare morte o sul punto di morire (tartarughe, delfini, ecc…).
Ma quali sono le marche migliori, che rispettano l’ambiente e i modi di pescare idonei? La migliore è risultata essere una marca che prodotta e confezionata proprio in Sardegna. Stiamo parlando di AS DO MAR, un’azienda che ha deciso di non delocalizzare la sua produzione in Paesi con manodopera a basso costo. Così dal 2010 produce nello stabilimento di Olbia.
E le altre marche? Aziende della grande distribuzione come Auchan e Carrefour sono poco più responsabili e oltre la metà dei tonni continuano ad essere pescati in massa, con le conseguenze di cui abbiamo parlato in precedenza. Altri marchi molto famosi come Rio Mare e Mare Blu non fanno abbastanza, il primo con un misero 6% dei prodotti rispetta la pesca da canna, mentre il secondo aveva promesso -senza riuscirci – entro il 2013 di avere solo tonno sostenibile pescato a canna o senza FAD nel 45% dei propri prodotti.
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