Vi state gustando il sole e il mare della Sardegna? Siete rilassati in spiaggia, godendovi la vostra vacanza? Cosa c’è di meglio? Per esempio, una notizia che distruggerà una delle bufale che da sempre imperversa nelle estati italiane: cioè quella che fare il bagno al mare subito dopo aver mangiato fa male ed è pericoloso. Sappiate che è falso! In realtà, non esiste un’esigenza scientifica che prescriva di aspettare prima di fare il bagno.
“Per fare il bagno dopo mangiato si deve aspettare almeno 3 ore”. Quante volte l’abbiamo sentito questo ritornello? Non c’era niente di vero. Lo ha affermato chiaramente un esperto pediatra, il dottor Alberto Ferrando, che è anche istruttore di rianimazione cardiopolmonare. Su Tgcom24 ha dichiarato che non ci sono prove scientifiche ad avvalorare la necessità di aspettare almeno tre ore per la digestione del pasto, ma che basta semplicemente fare attenzione agli sbalzi di temperatura. Fra i consigli del pediatra c’è anche quello di evitare i pranzi super abbondanti in spiaggia e l’assunzione di alcolici.
Basta, dunque, aspettare ora prima di fare il bagno al mare dopo aver mangiato. Una credenza, del resto, esclusivamente italiana. Bisogna naturalmente immergersi in acqua in modo graduale ed evitare i tuffi quando si è accaldati, non per il rischio di congestione ma per quello di sincope. Un’immersione troppo rapida potrebbe infatti generare uno shock termico, con conseguenti crisi vagali e svenimento in acqua.
Queste di seguito sono, secondo il dottor Ferrando, le 8 cause di morte in acqua:
1. La presenza di una piscina privata in una casa dove ci sono bambini fra 1 a 4 anni.
2. Non aver imparato a nuotare
3. La mancanza di barriere che impediscano ai bambini di accedere alla piscina
4. La mancanza di supervisione costante sui bambini nei luoghi a rischio
5. Per i ragazzi al di sopra dei 15 anni, invece, l’annegamento è più probabile in acque di fiume, mare o lago, a causa di comportamenti incauti (fare il bagno in condizioni climatiche avverse (coll’acqua agitata ec.), andare troppo al largo e stancarsi eccessivamente nuotando ecc.)
6. Il mancato uso di giubbotti di salvataggio sulle imbarcazioni
7. L’uso di alcol. A questo proposito, i ragazzi italiani cominciano ad essere sempre più consumatori problematici di questa sostanza!
8. La presenza di epilessia o disturbi neurologici analoghi.
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