CLASSIFICA TURISMO, SARDEGNA IN CRISI: GUARDATE IN CHE POSIZIONE SIAMO SCESI!
Che il turismo in Sardegna sia in crisi lo diciamo ormai da tempo. Sono lontani ormai i fasti del passato, regioni e territori che prima attiravano molti meno turisti della nostra Isola oggi invece ci surclassano. Il caro trasporti e una politica turistica completamente sbagliata ci hanno relegato quasi a seconda scelta nei gusti dei turisti. A dimostrarlo è anche lo studio dell’Osservatorio di Amica Card sulle tendenze degli italiani per la stagione estiva 2014.
L’analisi è stata realizzata in collaborazione con aziende importanti come Alpitour World, Francorosso, Viaggidea, Villaggi Bravo, Volaregratis, Grimaldi Lines, Maggiore e Parking Go.
Tra le mete preferite dagli italiani per l’estate 2014 a trionfare è il Salento. Pensate che addirittura un italiano su cinque ha scelto una vacanza in quella zona della Puglia, tra cultura, mare e buon cibo, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Al secondo posto la solita Riviera Adriatica con Rimini, Riccione e Milano Marittima che si confermano mete molto amate dai turisti. A chiudere il podio è la Calabria, regione molto in crescita dal punto di vista turistico.
E la Sardegna? La nostra Isola si piazza ai piedi del podio, al quarto posto (appena prima della Sicilia) fra le preferenze degli italiani, che ormai preferiscono altri luoghi di vacanza, piuttosto che spendere cifre folli per raggiungere le spiagge sarde. La Sardegna, quindi, non rappresenta più una meta quasi obbligatoria, nonostante tutto. Spesso sono gli stessi emigrati sardi a rinunciare alla vacanza nella loro terra, a causa dei costi altissimi dei trasporti (sia in nave che in aereo).
Uno studio, quello dell’Osservatorio di Amica Card, che mette in evidenza ancora una volta – se mai ce ne fosse bisogno – di come siano totalmente sbagliate le scelte e le politiche nel settore turistico delle istituzioni sarde. Una riflessione è necessaria, rendiamoci conto che sono passati i tempi in cui si viveva di rendita. Basterebbe ripartire da una semplice constatazione: le meravigliose spiagge non bastano più e il bel mare esiste anche da altre parti.
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Se è vero che il caro trasporti incide è altrettanto evidente che a sardegna non è piu quella di una volta per cui se uno deve spendere cifre esorbitanti per ritrovarsi in una spiaggia affollata come Riccione con tanto di file di sdraio e ombrelloni bar e musica in spiaggia e bagnini tanto vale resti in continente. Comunque sarà pure in crisi ma in fondo il turismo rappresenta appena il 4% circa del prodotto interno dell’isola. E a parte la crisi attuale , trattandosi di un turismo quasi esclusivamente balneare, non è che le prospettive di crescita siano mai state particolarmente incoraggianti