Il Medio Campidano è una terra ricca di storia e di meraviglie naturali che tolgono il fiato. In questa zona della Sardegna, sospesa tra l’Iglesiente e l’Oristanese, possiamo trovare l’essenza della Sardegna: spiagge bellissime, miniere da scoprire, la Giara, pianure sconfinate e zone selvagge. E’ veramente un territorio tutto da vivere e da scoprire, anche nei suoi luoghi meno conosciuti. Non si sa veramente da dove iniziare…per questo abbiamo scelto per voi le 10 cose da vedere assolutamente nel Medio Campidano.
PARCO DELLA GIARA
SU NURAXI BARUMINI
Circa 3.500 anni fa sulla collina di Barumini gli antichi costruirono un nuraghe e un piccolo villaggio di capanne, che dominava l’altopiano. Oggi quel complesso è il sito archeologico chiamato “Su Nuraxi” ed è uno degli esempi più completi e meglio conservati di nuraghe, stiamo insomma parlando del monumento più importante della civiltà nuragica in Sardegna. Visitare questo complesso nuragico è un’esperienza davvero unica, perché ci si rende veramente conto di come erano fatti i nuraghe, della loro imponenza e della loro complessità. Durante la visita si entra proprio all’interno della fortezza, nei suoi stretti cunicoli ricavati nelle mura costruite con massi enormi, provenienti dalla Giara, in un impressionante ambiente ciclopico estremamente interessante e suggestivo. Se volete visitare un nuraghe in Sardegna, questo è veramente quello più bello. Dal 1997 questo complesso costituisce Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.
CASTELLO DI SANLURI
Il Castello di Sanluri, sito proprio nel centro della cittadina capoluogo del Medio Campidano, venne fondato dai Giudici di Arborea attorno al 1195, si tratta di quello meglio conservato tra i castelli della Sardegna. Noto anche come Castello dei Conti di Villa Santa dal nome della famiglia che lo acquisì e lo restaurò a cavallo delle due guerre mondiali, è tutt’oggi abitabile. Sono tante le leggende che riguardano il Castello, pensate che fra gli arredi è presente anche una scrivania appartenuta a Napoleone Bonaparte. Noi vi consigliamo di fare assolutamente una visita al Castello, accompagnati dalle bravissime guide potrete visitare i musei al suo interno: il Museo del Duca D’Aosta, il museo delle ceroplastiche (400 opere circa comprese fra il XVI e il XIX sec), lo studio del Generale Nino Villa Santa con la sua corrispondenza con Gabriele D’Annunzio, i ricordi legati alla famiglia di Napoleone, le stanze da letto arredate con mobilio del XVII, XVIII e XIX sec, la sala Gondi, la Stanza della caccia e la stanza delle regine.
MINIERE DI MONTEVECCHIO
SARDEGNA IN MINIATURA
MUSEO NATURALISTICO SA CORONA ARRUBIA
A Lunamatrona, in piena Marmilla, posizionato in un anfiteatro naturale di basalto rosso nel territorio di Sa Corona Arrubia, sorge il museo naturalistico che si propone di far ammirare le specie animali e vegetali del territorio ma anche di tutto il resto della Sardegna, attraverso i diorami, moderne ricostruzioni tridimensionali del bosco della Giara e tanti altri. Il museo al suo interno è articolato in diverse sezioni tematiche: botanica, faunistica, geologica e antropica. Dopo la visita al museo tutto quello che si è visto può essere ammirato dal vivo, grazie alla suggestiva ascesa con la seggiovia panoramica che conduce fino all’altopiano del vicino territorio di Siddi. Il Consorzio Sa Corona Arrubia è certamente uno dei migliori della Sardegna e organizza continuamente delle mostre molto suggestive e di richiamo.
TERME DI SARDARA
Quando si parla di terme in Sardegna si parla di Sardara. Le sue terme erano sfruttate fin dal periodo fenicio-punico, furono poi avviate a pieno ritmo a partire dal periodo romano. Intorno ad esse romani crearono una città intorno ad esse con edifici pubblici, di soggiorno, foro, teatro e tempio. Tuttavia, nonostante le origini antichissime, testimoniate dai tanti siti archeologici della zona, le acque e i fanghi termali di Sardara non hanno subito uno sfruttamento eccessivo, conservando intatte tutte le proprietà benefiche utilizzate per i trattamenti terapeutici. Le terme di Sardara sono divenute le prime terme moderne della Sardegna, ancora oggi sono molto frequentate e continuano ad offrire un’alta qualità. Se quello che volete è prendervi cura del vostro corpo, in un clima di benessere e relax, allora vi consigliamo vivamente di fare un soggiorno alle terme di Sardara.
MUSEO DEL COLTELLO SARDO
Nel dialetto locale il celebre coltello sardo viene chiamato “arresojas”. Paolo Pusceddu è uno dei coltellai più conosciuti e accanto al suo laboratorio, ad Arbus, ha deciso di creare un suggestivo museo interamente dedicato al coltello sardo, all’interno del quale potrete rivivere la storia della coltelleria in Sardegna, a partire dal neolitico. Nel museo farete un viaggio alla scoperta di questo strumento, prezioso compagno di vita degli uomini delle campagne sarde: da quelli più antichi – tra cui la preziosa riproduzione di un pugnale in ossidiana – ai pezzi del XVI secolo, fino ai più recenti. Vere e proprie opere d’arte, con manici in corno intarsiati e scolpiti di ogni forma e colore. Nel museo sono anche esposti i prodotti dei più rappresentativi coltellinai sardi contemporanei (Francesco Trudu di Villacidro, Sebastiano Spanu di Dorgali e Barore Brundu di Pattada). Non manca la sala dove viene ricostruita l’antica bottega del fabbro “su ferreri”, nella quale sono visibili arnesi originali del secolo scorso; vengono poi proiettati filmati dedicati alle fasi ed alle tecniche della costruzione del coltello. Insomma, se amate e vi affascinano i coltelli sardi questo è un luogo da vedere assolutamente.
MASSICCIO DEL MONTE LINAS
SA DOMU E S’ORCU
Nel territorio del comune di Siddi è presente uno dei monumenti nuragici meglio conservati della Sardegna: la tomba dei giganti di Sa Domu e S’Orcu. Un sito imponente e maestoso che rappresenta uno tra i più straordinari esempi di architettura funeraria nuragica della Sardegna. Sa Domu e s’Orcu è una tomba della tipologia con struttura cosiddetta “a filari” (quindi senza stele centinata), risalente al Bronzo Medio (XVI-XIV sec. a. C. circa). Edificata in località Nuraghe Tuvudu, poggia su una lieve sporgenza di roccia basaltica ad una quota di 355 metri. Il nostro consiglio è di visitare anche la Giara di Siddi, sia per i bellissimi panorami da ammirare lungo la passeggiata, sia per questa Tomba dei Giganti (ma anche gli altri siti nuragici che troverete lungo il percorso) che domina sulla piatta vegetazione della Giara e vi mostrerà la maestria degli uomini antichi nel costruire con blocchi enormi costruzioni praticamente eterne. Ne rimarrete affascinati.
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