In Sardegna ogni giorno ci sono tante aziende che chiudono i battenti perché non ce la fanno più ad andare avanti. La principale causa molto spesso è il fatto che la Pubblica Amministrazione non paga i propri debiti a queste imprese, che si trovano quindi in notevole difficoltà. La stessa Pubblica Amministrazione che è invece così solerte quando si tratta di riscuotere e pretendere i debiti dalle stesse aziende. Ebbene, proprio ieri è venuta fuori una notizia clamorosa…
Insieme alla Sardegna ci sono Calabria, Campania, Sicilia e Molise. Regioni che hanno ricevuto dalla Stato i fondi per sanare (almeno in parte) i debiti con le imprese ma invece non l’hanno fatto e si sono tenute oltre 2,26 miliardi di euro. Per queste 5 Regioni ci potrebbero ora essere delle sanzioni, non necessariamente finanziarie, che potrebbero passare anche ad esempio per il blocco delle assunzioni. Come dire, oltre il danno anche la beffa per i cittadini sardi.
Pensate, alla Sardegna sono stati assegnati ben 159 milioni. Di questi nemmeno un euro è stato utilizzato per pagare i debiti con le aziende. ASSURDO!
Questa la replica della Direzione Generale dell’assessorato della Programmazione e Bilancio della Regione Sardegna: “La Regione Sardegna non ha mai chiesto di attingere dalle risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Economia. La Regione, ai sensi dell’articolo 2 del D.L. 35/2013 ha una propria disponibilità di cassa che ha permesso di saldare i debiti verso le imprese. Non rientra dunque tra le regioni reticenti o inadempienti. In un anno, dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2013, sono stati effettuati pagamenti di cosiddetti ‘debiti commerciali per 278.430.765 di euro”.
Adesso rimane da capire una cosa: chi ha ragione? Lo Stato o la Regione?
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