VERGOGNOSO, TANTE SPECIE VEGETALI E ANIMALI IN SARDEGNA RISCHIANO DI SCOMPARIRE

Sono tante le specie dia vegetali che animali che in Italia rischiano di scomparire: pensate che il 50% delle specie vegetali, il 51% degli animali e il 67% degli habitat in Italia sono in uno stato inadeguato di conservazione. Tutto ciò non deriva da cause naturali, ma soprattutto dall’azione dell’uomo e alle modifiche apportate in modo incontrollato agli ecosistemi. La situazione appare molto negativa soprattutto in Sardegna

Tutto questo proviene dai dati emersi nel “III Rapporto Direttiva Habitat 2007-2012″, presentato dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente in occasione della Conferenza nazionale sulla biodiversità che si è svolta a Roma, presso l’Acquario Romano, il 27 e 28 febbraio scorsi. Un rapporto che fornisce una mappatura dettagliata degli habitat naturali presenti in Italia, completa delle specie animali e vegetali che vivono in tali ambienti e sulla cui conservazione l’UE ha posto particolare attenzione.

Questi alcuni dati allarmanti: in Italia sono rimasti solo 40-50 esemplari di orso bruno marsicano; sono minacciate dall’estinzione varie specie di pipistrelli, a causa dell’alterazione delle aree agricole e dell’uso di pesticidi; circa il 40% degli anfibi è in uno stato non favorevole; situazione critica anche per le tartarughe palustri, in conseguenza dell’introduzione di specie esotiche. Ma la situazione più critica è quella dei pesci di fiume e di lago, quasi tutti a rischio e minacciati dall’introduzione di altre specie a fini di pesca.

La Sardegna esce dal Rapporto come una delle regioni più a rischio. Per quanto riguarda gli anfibi sono infatti molto colpiti l’Euprotto Sardo (famiglia delle salamandre) e il Discoglosso Sardo (simile ad un rospo), entrambi diffusi in Sardegna e legati ad ambienti acquatici particolarmente attaccati dall’azione dell’uomo. 

Inoltre, la maggior parte delle specie vegetali a rischio si trova proprio nella nostra Isola, che è una regione ricchissima di piante endemiche. Ad esempio, l’Astralago Marittimo, esclusivo dell’isola di San Pietro, il cosiddetto “Cardo del Gennargentu” e l’Eufrasia che vivono solo sul massiccio sardo, sono a rischio a causa di fenomeni di degrado della qualità dell’habitat e di dinamiche naturali. Ad essere minacciate sono soprattutto le specie degli ambienti costieri, dove la pressione turistica è particolarmente forte e impattante: a rischio in particolare la granata rupicola, pianta endemica del settore costiero tirrenico meridionale, sottoposta a raccolta indiscriminata.

Gli habitat per i quali si rileva lo stato di conservazione peggiore in Italia sono le dune e le torbiere (acquitrini e paludi). Sono le attività turistiche e l’urbanizzazione incontrollata a svolgere un ruolo negativo sugli ambienti dunali (alcuni dei quali sono proprio in Sardegna) e solo in poche aree dell’Italia è possibile osservare dune pressoché intatte.

Il Rapporto è disponibile online sul sito dell’ISPRA: www.isprambiente.gov.it

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