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VERGOGNOSO, GUARDATE DOVE SONO LE DONAZIONI DELL’ALLUVIONE IN SARDEGNA

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Dopo la tragica alluvione che nel novembre scorso ha colpito la Sardegna, la generosità di tantissime persone si è manifestata non solo attraverso i tanti aiuti che sono stati portati nelle zone colpite, ma anche attraverso le numerose donazioni versate a favore di tutte quelle persone colpite da quel tragico avvenimento di fine 2013. Ma che fine hanno fatto tutte queste donazioni? 

Ebbene, a quanto pare quei soldi non sono mai arrivati a coloro a cui erano destinati. Una clamoroso denuncia del Codacons, indirizzata a tre Procure, ha messo infatti in luce che “La generosità degli italiani, pari ad almeno  718.323,40 euro, è rimasta nelle tasche dei promotori delle raccolte fondi per la Sardegna”. La denuncia è nei confronti di tutte le associazioni volontarie, comprese quelle dei giornali e dei telegiornali nazionali, che subito dopo l’alluvione della notte fra il 18 e il 19 novembre 2013, che ha causato nell’Isola morti e danni gravissimi,  avevano subito lanciato numerose iniziative benefiche per aiutare le popolazioni colpite. 

La clamorosa denuncia del Codacons riguarda l’ipotesi di truffa, falso e appropriazione indebita, e invita le procure di Roma, Tempio Pausania e Nuoro a fare chiarezza, attraverso 16 pagine nelle quali sono elencati sia i Comuni sardi più Colpiti (Olbia, Onani, Torpé, Arzachena, Uras, Bitti), sia i promotori delle varie raccolte fondi: il quotidiano Unione Sarda, Sardegna Solidale, Anci Sardegna, Caritas Diocesana di Cagliari, Confcommercio, Associazione Italiana Calciatori (AIC), Mediafriends Onlus, Rcs Mediagroup onlus, Adria Italia, Croce Rossa Italiana. A tutti questi Comuni e associazioni il Codacons ha inviato copia di una diffida, a norma di legge (art. 140/ dlgs 206/2005), per avere informazioni circa i progetti concreti da finanziare. A quanto pare, non tutte le associazioni hanno risposto, mentre quelle che lo hanno fatto avrebbero solo manifestato un impegno generico, mai progetti concreti. In poche poi hanno indicato il vero ammontare delle somme raccolte. Insomma, molte promesse ma pochi riscontri concreti e nessuna chiarezza.

Insomma, sembra proprio che come accade spesso in occasione di calamità e eventi tragici le associazioni volontarie e gli enti che raccolgono fondi tardano il più possibile nei loro interventi, in modo da tenere i soldi in banca e incrementare il loro patrimonio. Questa però non è altro che appropriazione indebita, quindi una vera e propria truffa verso gli italiani e soprattutto verso tutti coloro che sono colpiti da queste tragedie. Noi ci limitiamo a dire che è una vera e propria vergogna!

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