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INCREDIBILE: MICHELA MURGIA DERISA DA UOMINI DEL PDL. LEGGETE COSA SCRIVE SUL SUO PROFILO FACEBOOK!!!

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Ha dell’incredibile quanto raccontato poche ore fa da Michela Murgia, candidata come presidente della Regione Sardegna alle prossime regionali, sul suo profilo Facebook. Un episodio che lascia veramente sconcertati ed evidenzia il (basso) livello della classe politica sarda che attualmente governa la nostra Isola. Ma non andiamo oltre e ci limitiamo a riportare quanto scritto dalla Murgia. A voi ogni ulteriore commento. 

“Ieri sera all’una di notte sono entrata a bere qualcosa con degli amici in un noto caffè storico cagliaritano. Era tardi, la città era quasi deserta, ma mentre ci avvicinavamo al bar abbiamo notato che nella veranda del locale c’era una dozzina di persone che reagiva al nostro arrivo, curiosando oltre i vetri. Quando ho aperto la porta e li ho visti in faccia ho capito perché.
A capotavola c’era Oscar Cherchi, assessore regionale all’agricoltura indagato per peculato, circondato da un gruppo di uomini del PDL sghignazzanti e alticci. Il più vicino alla porta mi ha salutata giulivo biascicando qualcosa come: “Noi facciamo il tifo per lei”. Gli altri hanno riso sguaiati ammiccando l’un l’altro e cercando vistosamente l’approvazione del politico a capotavola. Li ho guardati solo un istante e poi sono andata oltre, ma quell’immagine mi è rimasta dentro come uno scatto fotografico in bianco e nero. In quel tavolo di maschi di mezz’età aggressivi e alterati dall’alcool ho visto il profilo della razza padrona, il potere affarista, corrotto e sicuro di sé che mostra i denti marci al nuovo con l’arroganza di chi pensa di restare in piedi a dispetto di qualunque vento. Mi hanno ricordato le parole di una poesia di Alberto Masala che amo molto e che descrive i comportamenti sociali di quel tipo di uomini servili che chiamiamo per brevità “canes de istrexiu”. Bessin a fiottu a s’iscurigada
inghiriados de catteddhos lanzos
limùsinan su mossu a sos istranzos
lustréndhelis sos bottes a limbada.
Faghen sa tana inue b’at pius dinari
e pro un’ossu si jompen pari-pari

Escono a gruppi all’imbrunire
circondati da cagnetti magri
elemosinano un boccone agli stranieri
lucidandogli le scarpe con la lingua
Fanno la tana dove ci sono più soldi
e per un osso si azzannano tra loro

Grazie, signori del PDL gonfi di grappa e arroganza. 
Ieri sera mi avete ricordato perché mi sto candidando.

(senza offesa per i licaoni della foto)”

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