Sono scoppiate forti polemiche in merito alla decisione della casa di produzione del nuovo film di Rocco Papaleo “Piccola impresa meridionale”, la Paco cinematografica, di fare la conferenza e la proiezione stampa a Roma. La pellicola è stata girata in Sardegna, a Cabras, ma subito sono scaturite critiche per la scarsa visibilità del territorio del Sinis nel lungometraggio del regista. Accuse che sono state subito rispedite al mittente: la produzione ha infatti accusato la Regione Sardegna di aver praticamente trovato le porte chiuse in faccia. Chi dice la verità?
Rocco Papaleo cerca di gettare acqua sulle fiamme e di spegnere le polemiche affermando che “nonostante la volontà di mettere zizzania, continuo a nutrire un forte affetto per la Sardegna – afferma l’attore-regista – Ho vissuto momenti molto belli durante le riprese del film e non saranno delle banali e sterili polemiche a cancellare i miei bellissimi ricordi, presto tornerò a Cabras per chiarire tutto”. A Cabras e nell’Oristanese continuano a lamentarsi per la poca visibilità data al territorio nel quale il film è stato girato, ma la produzione non ci sta e replica di aver “investito sul territorio sardo quasi il 50% del budget pari a 2.000.000 di euro circa, coinvolgendo maestranze, comparse e fornitori nonostante la partecipazione della Regione Sardegna sia quantificabile nel 1,75% grazie al contributo di ospitalità ricevuto dalla Sardegna Film Commission del Presidente Antonello Grimaldi”.
Insomma, pare che la Regione Sardegna abbia praticamente snobbato il film e la produzione: “innumerevoli volte sin dalla fase di produzione abbiamo cercato riscontri dal Presidente della Regione Ugo Cappellacci, dall’ Assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi, dall’Assessore ai Trasporti Christian Solinas, dall’Assessore ai Beni Culturali Sergio Milia e dall’ ufficio Promozione Sardegna nella persona del Direttore Mariano Mariani che a fasi alterne sembravano volessero sostenere il progetto sino a chiudere tutte le porte finanche all’organizzazione della conferenza e proiezione stampa del film”. Dure anche le parole del produttore Arturo Paglia: “Trovo sconcertanti le dichiarazioni dell’assessore alla Cultura di Cabras Fenisia Erdas in quanto le promesse da noi fatte sono state sempre mantenute nonostante la non curanza delle amministrazioni regionali e locali. La pubblicità e la visibilità che ha ricevuto il territorio è indiscussa (si ricorda che il film distribuito da Warner Bros è in programmazione in più di 400 copie) a cominciare dai ringraziamenti nei titoli di testa e coda fatti con estremo piacere e con coerenza produttiva. La Paco ha fortemente scelto e amato il Sinis, Cabras e la Provincia di Oristano per la meraviglia dei luoghi e per il calore mostrato dalla gente durante il periodo delle riprese”.
A dimostrazione di queste affermazioni la Paco Cinematografica tornerà ad investire in primavera sul nuovo film di Gianfranco Cabiddu “Asinara”, girato interamente in Sardegna.