Ne hanno parlato in pochi, certamente non i principali quotidiani sardi, eppure stanno suscitando clamore le parole che Nicola Grauso, ex editore dell’Unione Sarda, ha scritto sul suo profilo Facebook a proposito della cessione del principale quotidiano della Sardegna nel 1999. Grauso, in pratica, afferma di essere stato vittima di un “complotto” teso a fargli cedere il giornale in quanto – a suo modo di dire – la direzione del quotidiano “non faceva sconti a nessuno”, andando anche contro i poteri forti. Di seguito vi riportiamo le parole scritte da Grauso su Facebook.
“quando ero editore de L’Unione Sarda (dal 1985 al 1999) , il giornale era assai indipendente e forte…… Su L’Unione venivano pubblicate denunce delle devianze dei veri poteri forti….Senza timore…..Fra queste , furono pubblicati, gli elenchi di tutti i magistrati in servizio imparentati, e quindi in situazione di incompatibilità ambientale, con altri giudici o avvocati…… Pubblicavamo i resoconti di tutti gli errori giudiziari …Degli innocenti suicidatisi in carcere in attesa di giudizio………L’Unione , non avendo e non potendo subire alcun condizionamento , ed essendo , in una parola “libero” muoveva critiche anche feroci a qualunque forma di ipocrisia politica…Ricordo, la vergogna delle sette od otto edizioni della giunta dell’inconsistente Federico Palomba (all’epoca Federbostik o Palmbattak ) inconsapevole ostaggio del sistema di potere che controllava gli affari e la sanità della Sardegna……Di sinistra o di destra che fosse il cialtrone di turno, non sfuggiva ai riflettori del libero giornale……….. Altro bersaglio del giornale erano poi alcuni vertici del Sindacato che , come poi gli anni futuri avrebbero dimostrato , usavano la rappresentanza degli ignari lavoratori per ottenere essi stessi tornaconti ed utilità di varia natura……. Pochi mesi prima del 1999 , da varie persone, vicine agli ambienti giudiziari (e dei racconti di tali persone ho prodotto a Palermo le video registrazioni oltre che le testimonianze) , appresi, rimanendo ahimè scettico, dell’intenzione di alcuni magistrati Cagliaritani di “portarmi via il giornale ” (Nicoletta Pisano, Emilio Floris, Gabriele Racugno, il distributore di giornali Camponovo, (parente di Beppe Grillo), Manconi dello Scoglio…….(trovate tutto su You Tube)….Poi , in contemporanea, decisi di intervenire per liberare la sequestrata Silvia Melis , avvalendomi anche del supporto del giudice Lombardini (odiato da una certa frangia dei suoi colleghi cagliaritani )…….Il vaso fu colmo……A questo punto , scatto’ il commissariamento dell’Unione Sarda , con il preciso fine di farlo fallire e di poterlo servire, su un piatto d’argento, ad un qualche editore di area pds……..Fortunatamente , per me , riuscii a vendere il giornale a Sergio Zuncheddu (di area Berlusconiana) ed a salvare il salvabile………Recuperate forze e sicurezza, mi recai a Palermo dall’allora Procuratore capo Pignatone , il quale raccolse la mia denuncia contro i magistrati che avevano ordito l’operazione di esproprio…….Come era prevedibile, la collega pm di Palermo a cui Pignatone affidò l’inchesta , Sabella (di area Ingoria. Caselli) archiviò la mia denuncia dicendo che non si doveva procedere e rinvio’ a processo me per calunnia……IN SOSTANZA, VAI A RECLAMARE LE TUE RAGIONI E TI RINVIANO A GIUDIZIO ……. (cari amici , questi sono pericolosi !!)……Tutto ciò avveniva nel 2000,….Dopo 13 anni sono stato condannato………Per combinazione, sempre a Palermo , ma con un giudice forte ed indipendente , subii il processo per aver liberato Silvia Melis , da cui uscii assolto dopo 15 anni avendo io rinunciato alla prescrizione, un attimo dopo che il PM , aveva chiesto 9 anni e mezzo di condanna per me.. Questa è solo una sintesi dei fatti. Ed è la verità.”
Questo quanto riportato da Grauso. Voi che ne pensate?