ECCO IL SISTEMA SATELLITARE CHE DIMEZZA GLI INCENDI. CHE ASPETTIAMO AD USARLO IN SARDEGNA?

E’ italiano il sistema satellitare che ha dimezzato gli incendi in Basilicata

Il CNR di Potenza ha creato un sistema di monitoraggio chiamato Fire-Sat che è riuscito quest’anno a dimezzare le superfici boschive interessate dagli incendi in Basilicata. La tecnica è basata su dati satellitari e individua le zone più a rischio tramite il calcolo di temperatura, umidità e secchezza della vegetazione. Il modello è stato messo a punto da due ricercatori dell’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche di Potenza (Imaa-Cnr). E’ utilizzato in Basilicata dalla Protezione Civile regionale ed è in corso di sperimentazione in Cina e in Argentina. 

“Si tratta di un prototipo previsionale, un software basato sull’acquisizione dei dati satellitari resi disponibili gratuitamente dalla Nasa, che funziona come supporto alle risorse antincendio. Questo sistema di sorveglianza aerea abbatte i costi, limita drasticamente la necessità di lunghe e costose analisi in situ e, soprattutto, permette un pronto intervento, quando l’incendio è ancora circoscritto”, spiega Rosa Lasaponara.

“Nella nostra regione il modello fornisce quotidianamente mappe di previsione del pericolo d’incendio, da cui derivano specifiche ‘classi’ di allerta dei vari comuni: dalla 4, che equivale al pre-allerta, alla 6, pericolo estremo”, prosegue la ricercatrice Imaa-Cnr, che ha realizzato Fire-Sat con il collega Antonio Lanorte. “Le mappe degli ultimi mesi confermano che in alcune aree lucane il livello di pericolo è rimasto costantemente alto dalla metà di giugno in poi, in particolare la fascia bradanica, la media e bassa val Basento, il melfese e la costa e montagna di Maratea. Secondo i dati forniti dalla Regione, il monitoraggio tempestivo e dettagliato ha consentito di dimezzare le aree bruciate rispetto al 2007”.

Il sistema si presta anche alla valutazione dei danni ‘post-evento’. “Il satellite consente di ottenere mappe delle aree bruciate, di discriminare il livello di danno registrato dalla vegetazione e di stimare l’impatto sul rischio idrogeologico, che potrebbe notevolmente accentuarsi a causa delle piogge successive agli incendi, che aumentano il rischio frane”, precisa Antonio Lanorte. “Inoltre, utilizzando le serie storiche di dati satellitari è possibile ottenere informazioni sulla capacità di ripristino della vegetazione e quindi sui cambiamenti e i danni a medio e lungo periodo indotti all’ecosistema”.

(FONTE: http://gaianews.it/ambiente/e-italiano-il-sistema-satellitare-che-ha-dimezzato-gli-incendi-in-basilicata-25227.html#.UgUVXJL0GSr)

 

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