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Ted Conference, un’idea dalla Sardegna

Nell’isola vengono prodotte alcune conferenze per illustrare idee che meritano di essere conosciute in tutt’Italia. 

Sta finalmente sviluppandosi anche in Italia la riflessione critica sul cosiddetto “dibattito in rete”, specie quello politico, già presente e maturo da tempo nell’opinione pubblica internazionale. Questo è certamente un bene. Ma in rete, se si guarda con attenzione, non c’è solo superficiale chiacchiericcio elettronico. Si è per esempio affermata su scala planetaria una modalità innovativa di diffusione di nuove idee che è rappresentata dalle ormai famosissime TED Conference, nate in California e oggi conosciute in tutto il mondo.

Contrariamente alla filosofia dei “cinguettii”, caratteristica fondante del formato Ted è la sua severità. Chi è chiamato ad illustrare un’idea deve farlo senza avvalersi di filmati più o meno suggestivi, non può avere interlocutori, non possono essergli rivolte domande. Le osservazioni degli spettatori sono successive e avvengono su una pagina web. 

L’idea illustrata, insomma, deve essere valida e ben esposta. Pena la certezza dell’insuccesso.

Interessati da questa formula, un gruppo di ragazzi svegli, aiutati da alcuni amici, fra cui chi scrive, hanno deciso di produrre alcune conferenze che illustrassero “idee che meritano di essere conosciute” – come dice il motto delle TED -, nate nella nostra terra, la Sardegna, ma valide anche in contesti diversi. Alla fine di un percorso complicato, ci si è riusciti ed oggi – sotto il logo TED, alla voce TEDx Via Tirso, che è poi il nostro indirizzo – sono finalmente presenti in rete quattro nostre conferenze. Il filo rosso che le unisce può essere considerato il motto pasoliniano che recita “Sottrarre ai tradizionalisti il monopolio della tradizione”.

Troppo spesso infatti nella nostra Isola le tradizioni sono state imbalsamate dai tradizionalisti, che le hanno usate solo per celebrarle nostalgicamente. Noi riteniamo al contrario che la tradizione sia materia culturale viva, da aggiornare e utilizzare nel tempo presente. 

Il primo argomento è quello del bilinguismo in una regione caratterizzata da una lingua minoritaria riconosciuta. Il tema ha spesso portato a inconcludenti esaltazioni identitarie. Non solo in Sardegna, come è noto. Qui invece si parla dei vantaggi cognitivi del bilinguismo precoce. Questi consistono nel possesso, fin dalla primissima infanzia, di più registri linguistici e culturali, poiché la lingua è certo un modo di esprimersi ma anche un modo di pensare. Ciò comporta la capacità/obbligo di passare continuamente da un registro all’altro con la conseguenza di acquisire l’attitudine profonda di adattarsi/comprendere altri registri, sia culturali che linguistici. Bilinguismo dunque come capacità di immedesimarsi in nuovi contesti e non come spinta a chiusure in angusti recinti.

Il secondo tema è quello della pastorizia sarda. Relatore un pastore, presidente di una cooperativa di pastori. Si rileva la millenaria funzione di presidio ambientale di questa attività, la tutela delle biodiversità, la qualità biologica dei prodotti. Ma subito si propone anche il modello della cooperazione, della più severa autodisciplina, dell’ausilio della scienza moderna. E ancora si propone che il pastore associato gestisca l’intera filiera, senza gli intermediari che ancora drenano i profitti e sono poco interessati ai miglioramenti. Ciò per superare un orizzonte di arretratezza e guardare senza timore ai mercati più lontani. 

Infine Sardex, la moneta complementare sarda, cui si guarda con vivo interesse da parte del mondo scientifico come strumento economico anticiclico capace di indurre aggregazione sociale. Anche qui si parte dalla tradizione. Dallo spirito comunitario così radicato nella nostra terra e dalla antica abitudine allo scambio. E si giunge ad un significativo modernissimo strumento di sviluppo locale, scientificamente analizzato e testato. Ed oggi anche felicemente imitato.

Detto degli argomenti delle conferenze mi resta solo da aggiungere che tre su quattro di esse sono illustrate in lingua sarda con sottotitoli in italiano, inglese e francese. Un modo per far sentire fuori dalla Sardegna il suono del nostro parlare ed anche per usare la nostra lingua (bella e musicale, credetemi) per far conoscere alcune idee di governo che ci sembra lo meritino. Le trovate su www.tedxviatirso.com

(FONTE: http://www.unita.it/italia/ted-conference-br-un-idea-dalla-sardegna-1.505864?page=1)

LO STAFF