Renato Soru, ex governatore della Sardegna, lancia una nuova piattaforma web “Start up Pd”, con le intenzioni di rilanciare il Partito Democratico e avere un rapporto più diretto che i potenziali elettori. Lo fa insieme all’ex assessore alla cultura di Milano, Stefano Boeri. Quasi nemmeno lanciata l’idea che subito parte la “macchina del fango” dei mass-media al servizio della cosiddetta “parte opposta”: il giornale “Libero”, non certo celebre per la sua imparzialità e coerenza, nella sua versione on line, scrive subito un articolo che sbeffeggia Renato Soru e la sua idea. Solito sistema insomma!
Ecco il testo dell’articolo apparso su Libero (che trovate a questo link):
“Il Pd ha perso le elezioni. Ha perso il governo Bersani. Ha perso la base del partito. Cosa fare per recuperare terreno? Semplice basta copiare chi ti ha fregato, il Movimento Cinque Stelle. A sinistra ora si scoprono webmaster e ingegneri elettronici. Hanno capito, all’alba del 2013 che la rete dà forza ai partiti e ai movimenti. Così una parte dei democratici si sta mobilitando per creare una piattaforma gemella online che fa il verso al blog di Beppe Grillo. Ad avere l’idea sono stati Stefano Boeri, ex assessore alla cultura del comune di Milano e Renato Soru, ex governatore della Sardegna e uomo del Pd. I due in una conferenza a Milano, ieri, hanno vestito i panni di Grillo e Casaleggio. Soru nei panni del guru, Boeri nei panni di Beppe. La soluzione ai mali della sinsitra per loro è solo una: fare una piattaforma web. “È quello il riferimento”, dice l’architetto, “Soru è un un uomo che ha visioni ed è capace di produrle in versione operativa e pragmatica. Se la piattaforma fosse stata operativa già nelle scorse settimane avrebbe potuto aiutare a fare consultazioni in tempo reale tra eletti ed elettori, anche per l’elezione del presidente della Repubblica”. Copiano i grillini – Lo schema è quello grillino. Gli iscritti discutono sul portale e poi con un click votano i rappresentanti o i candidati per le cariche dello Stato. Quella di Soru e Boeri più che una “visione”, sembra una scopiazzatura di ciò che già esiste. Si chiamerà “Sturt up Pd“. C’è da scomettere che se il progetto dei democratici dovesse decollare, potrebbe implodere tra beghe e insulti come accade sul blog di Beppe. Ora anche il Pd vuole le scorciatoie. Basta parlamentarie e primarie. Pochi iscritti, pochi click e i dem ripartono. Più deboli di prima…”
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