Mentre si è consumata l’ennesima vergogna italiana, con la casta che per continuare a difendere sé stessa ha rieletto Napolitano come Presidente della Repubblica, il Partito Democratico continua la sua opera di autodistruzione, dimostrando di non essere diverso dal PDL e dai berlusconiani in quanto a mantenimento dei privilegi ai danni di un Italia che sprofonda. Da quest’opera di auto-implosione non si sottraggono nemmeno i rappresentanti sardi del PD. Suscitano infatti scalpore le parole del segretario regionale Silvio Lai, che attacca Grillo, il Movimento 5 Stelle e addirittura una personalità di valore assoluto come Stefano Rodotà, che a quanto pare avrebbe la sola colpa di essere stato il candidato al Quirinale del M5S.
Ecco le parole di Silvio Lai, riportate anche da Castedduonline.it, dopo la rielezione di Giorgio Napolitano: “Al netto degli errori commessi dal PD, va detto che il M5S ha avuto più di un’occasione per scegliere il cambiamento. Bersani ha inseguito per 45 giorni il Movimento combattendo tenacemente contro la derisione ingiusta che gli veniva riservata dai suoi rappresentanti. Non lo ha fatto per il Governo, non lo ha fatto per la presidenza delle Camere, non l’ha fatto per la presidenza della Repubblica a Prodi. Hanno dimostrato di volere solo che il PD si piegasse e si autodistruggesse. Hanno persino festeggiato in piazza le dimissioni di Bersani. Rodotà solo tre mesi fa era un super pensionato in cima alla lista dei privilegiati: ora era diventato il miglior presidente solo per dividere il PD. Dobbiamo ringraziare il Presidente Napolitano per aver accettato di far uscire il paese da una condizione in cui lo aveva portato l’arroganza e la follia di Grillo”.
Se, dunque, la destra – nazionale e regionale – ormai non sorprende più per incapacità e conservazione, non di meno è la sinistra. Le parole del segretario regionale dimostrano infatti ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, di come il PD sardo sia specchio di quello nazionale, arroccato nella roccaforte dei privilegi da mantenere a tutti i costi, sostenendo il non-cambiamento. Parole veramente inutili quelle di Lai, che chissà quanto deve aver pensato per riuscire a tirar fuori “perle di saggezza” di tale portata: dare del super pensionato a Rodotà per poi votare Napolitano che ha 87 anni; accusare Grillo e il M5S di non voler cambiare per poi votare lo stesso Presidente di prima.
Insomma, caro Silvio Lai, hai perso un’altra ottima occasione per star zitto!
—