Il celebre sito internet di viaggi e turismo Zingarate (www.zingarate.com), celebre per le meravigliose foto provenienti da tutto il mondo e per le sue classifiche di luoghi e Paesi, ha stilato una classifica piuttosto bizzarra ma curiosa e interessante sul cibo. Si tratta della classifica dei “Nove cibi deliziosi che potrebbero ucciderti (o quasi)”, una rassegna di nove alimenti provenienti da tutto il mondo che vengono comunemente mangiati ma che possono anche fare molto male, questa la descrizione nel sito: “Alcuni piatti e ricette dal mondo. Incredibilmente buoni se mangiati nel modo giusto, mortali se cucinati male. Ecco i cibi da provare per condire l’appetito con l’adrenalina”.
Quello che ci ha colpito è che fra questi piatti ce n’è anche uno proveniente dalla Sardegna. Curiosi di sapere di cosa si tratta, vero? Ebbene stiamo parlando del Casu Marzu. Il formaggio tipico della nostra Isola caratterizzato dal suo particolare processo di formazione: si tratta cioè di formaggio pecorino colonizzato dalle larve della mosca casearia. Così ne parla il sito Zingarate: “Si tratta di un formaggio molto simile al gorgonzola quanto a sapore e odore ma bannato dalla Comunità Europea per la sua particolarità. Il formaggio viene lasciato esposto in modo che le mosche possano colonizzarlo e depositando le loro larve dare inizio al processo di fermentazione del pecorino. Finché le larve sono vive il formaggio è buono da mangiare. Peccato che se le larve arrivano vive fino all’intestino possono causare più di qualche fastidio. Niente di troppo pericoloso, ma neanche troppo piacevole”.
E così tra il cervello di scimmia (tipico dell’Asia), il Fugu giapponese, l’Ackee della Giamaica e gli altri piatti “pericolosi” c’è posto anche per il nostro Casu Marzu,da molti considerato una vera e propria delizia. Voi cosa ne pensate? Siete amanti di questo particolare formaggio tipico della nostra terra? Se volete vedere la classifica completa vi proponiamo il link al sito Zingarate.
GUARDA LA CLASSIFICA DEI
“NOVE CIBI DELIZIOSI CHE POTREBBERO UCCIDERTI (O QUASI)”
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