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CARA SARDEGNA, NON POSSO TORNARE DA TE

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Tra le tante mail che riceviamo non potevamo tralasciare lo sfogo di Claudia, una ragazza sarda costretta ad emigrare in Inghilterra da 3 anni. Con difficoltà ci descrive il dramma della lontananza da casa e l’impossibilità di usufruire di un trasporto aereo accessibile sia dal punto di vista degli orari di volo sia delle tariffe. Ci scrive che si sente “presa in giro e trattata da turista nella mia terra… come me ci sono migliaia di emigrati sardi, ovunque, con la stessa paranoia che succeda qualcosa a casa, che da un giorno all’altro si debba prendere un aereo di ritorno e sborsare uno stipendio… non ho scelta nel volo… l’unico che mi permette di arrivare al sud-ovest della Sardegna è Londra Stansted-Cagliari (dopo 5 ore e passa di viaggio attraverso l’Inghilterra e notte in bianco in aeroporto)… uno sguardo e via a cercare scali vari, impossibile, non si va sotto i 250 euro a testa tra volo, valigia, tasse.”

Come Claudia migliaia di sardi vivono lontano dalle loro famiglie, per rientrare nei periodi festivi a casa si rischia il paradosso di omettere la residenza in Sardegna in modo da accedere a sconti speciali per turisti, poiché il sardo non ha diritto ad offerte promozionali che permettano i trasferimenti con l’Europa a prezzi moderati. L’insularità è un limite quando a decidere degli spostamenti aerei e marittimi sono le compagnie secondo le stagionalità e le prenotazioni, e non l’esigenza dei sardi di poter viaggiare liberamente nel mondo. “Come possiamo essere cosí succubi e accettare di pagare a caro prezzo la fortuna di essere nati in quel paradiso?” conclude Claudia.

Nelle sue parole c’è la rabbia di chi ha capito che la Sardegna vive oggi più che mai il dramma di un’assenza di un piano per i trasporti, lasciata in balia di iniziative elettorali destinate a naufragare nel giro di pochi mesi, lasciando intatti i disagi e distanti le famiglie.

(Fonte: www.irsonline.net)

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