LIDL: ECCO DI CHI SONO I PRODOTTI VENDUTI DA QUESTA CATENA

File:Lidl Woerden 02.JPG

Qualche giorno fa vi abbiamo segnalato di chi sono i prodotti venduti dalla catena di discount Europin, oggi continuiamo segnalandovi invece di chi sono i prodotti venduti dalla catena Lidl, oramai una delle più celebri anche in Italia e diffusissima anche in tutta la Sardegna. Vediamo dunque di chi sono i prodotti dei discount Lidl

Biscotti

  • I biscotti Realforno Lidl sono prodotti da Balocco
  • I Savoiardi Lidl sono prodotti da Vicenzi
  • Gli amaretti Realforno Lidl sono prodotti da Vicenzi
  • I Cantuccini del marchio di qualità Italiamo (quando presenti in promozione) sono prodotti da Sapori
  • I Frollini economici BoJoy sono prodotti da Unibread (Reggio Emilia) nello stabilimento di Pierantonio (PG) …ex IDU/IDP PISELLI
  • I frollini dorati di Dolfi e Colombini sono prodotti dalla Colussi nello stabilimento di Petrignano d’Assisi(PG)
  • I biscotti Petit Realforno Lidl sono prodotti dalla Colussi nello stabilimento di Petrignano d’Assisi (PG).

Merendine

  • I croissant alla crema Nastrecce Lidl sono prodotti da FBF Gruppo Bauli
  • I Plumcake allo yogurt Nastrecce sono prodotti da MisterDay (Gruppo Vicenzi),nello stabilimento di Nusco (AV).
  • Le Ciambelle di pasta margherita Nastrecce sono prodotte da MisterDay (Gruppo Vicenzi),nello stabilimento di Nusco (AV).
  • I panini al latte Nastrecce sono prodotti nello stabilimento dei panini al latte Morato.
  • I croissant al cacao nastrecce sono prodotte da FBF gruppo Motta – Bauli nello stabilimento di s. Martino Buonalbergo (VR).

Fette biscottate

  • Le fette biscottate a marchio Certossa sono prodotte da Buitoni

Prodotti solubili

  • Il The al limone e alla pesca sono prodotti nello stesso stabilimento della Ristora

CONTINUA: VAI A PAGINA 2

LO STAFF

147 pensieri su “LIDL: ECCO DI CHI SONO I PRODOTTI VENDUTI DA QUESTA CATENA

    1. Non sono affatto contento di sapere che la maggioranza dei prodotti provengono dall’industria agro-alimentare portandone tutti i costi che questa scelta implica… Sei contenta perchè i nomi delle aziende sono italiane?! ti dovrebbe importare da dove vengono le materie prime, che trattamento ricevono i lavoratori, in altre parole ti dovrebbe importare l’etica aziendale! sveglia popolo!

    2. Non capisco l’esaltazione di conoscere il nome della fabbrica e che rapporto abbia con la qualità… se a Bauli o Melegatti, che in questo caso lavorano per conto terzi, quindi senza nessun rapporto con la loro produzione normale, io chiedo un pandoro fatto con l’olio di palma o con la margarina al posto del burro, e con il sale invece dello zucchero, il prodotto risultante sarà quello che ho richiesto io. Sarò sicuro dell’igiene e del risultato tecnicamente perfetto, ma di cosa ho fatto produrre e di trovare a chi venderlo sono cavoli miei.

      1. Tu vuoi un pandoro con olio di palma (cancerogeno ed epatotossico) o con della margarina anziché con il burro?!? Complimenti, bella scelta…ma come stai???

  1. La cosa è certamente riferita a LIDL Italia, visto che i produttori mi pare siano tutti italiani.
    Ma mi sembrano marche tutt’altro che disprezzabili. Dunque non vedo dove sia il problema -se problema c’è- se non nell’amara considerazione che basti intervenire sul parassitismo delle catene di distribuzione per abbattere i prezzi.

  2. E allora ………………ora che avete fatto la scoperta dell’acqua fresca che fate!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. PRODOTTI A MARCHIO ITALIANO , CON RISPARMIO E DI OTTIMA QUALITà ., CONSUMATRICE ASSIDUA.

    1. soprattutto qualità… perchè in questo paese le persone parlano senza sapere minimamente cosa dice? sai che cos’è l’industria alimentare? sai come lavora? se cerchi prodotti di qualità, li troverai attraverso un GAS oppure altre piccole realtà che si impegnano ad avere un’etica lavorativa migliore…(ambiente, salute, società…)

      1. Marxrich, e allora dove ci suggerisci di andare ad acquistare il cibo, visto che non tutti possono permettersi il lusso di coltivare un orticello? (semi Monsanto permettendo e porcherie annesse e connesse)
        Quanto mi danno fastidio i commenti che vogliono solo criticare e non proporre soluzioni…

      2. Giusto, inoltre al produttore è giusto garantire un sano ricavo, dando modo a quest’ultimo di poter aver cura della qualità, possibilità di far ricerca e responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e nei confronti dell’ambiente. Cosa che incresciosamente non avviene quando ci si rapporta con la GrandeDistribuzOrganizzata dove il prezzo è l’unico argomento e fa da capestro nelle trattative. Soluzione intelligente è creare una sorta di economia alternativa grazie ai gruppi gas. Filiera corta, diretto rapporto con il produttore che premio con l’acquisto quando il prodotto è gradito.

      3. Cara Laura, ho provato ad offire delle soluzioni, ma in questo mondo di ipocriti tutti vogliono criticare senza avere nozione alcuna su i vari argomenti. Ripeto: GAS (gruppi d’Acquisto solidali ) = Km 0 e, quindi, maggior occupazione, minor inquinamento…GAS = conoscenza etica lavorativa e questo implica come son trattati i lavoratori, la qualità delle materie prime, e tanto altro…Non per nulla visite e controlli delle certificazioni dei vari fornitori sono la prassi. Come vedi Laura una soluzione te la propongo, ma permettimi di aggiungere che una buona critica non deve per forza asserire una soluzione alternativa…ma cerchiamo di rimanere in tema… una possibile soluzione economica te la sto dando…certo, l’ipocrisia di molti la si legge continuamente: “non posso permettermi il GAS”, oppure “facile parlare se abbiente”, “facile se hai un orticello”, potrei andare avanti per ore quando il vero problema risiede nel non saper ammettere che “E’ difficile saper rinunciare all’ I-phone o ai Jeans o al giubbino di pelle…” La soluzione, quindi, è provare ad informarsi e crearsi, dove c’è bisogno una rete di contatti con fornitori cercare di ottenere il miglior prezzo (per entrambi = solidale)…

      4. preferisco non dirti quel che penso di te perché non mi piace insultare, ma ritengo che individui del tuo calibro e spessore andrebbero allontanati dall’Italia!

      5. UrbeNera, neanche si capisce a chi si rivolge la tua affermazione, quindi senza indugi se, e solo se, qualcuno deve proprio essere allontanato quello sei te! 😉 Vogliamo un’ Italia che possa ripartire con cultura, capacità e merito non certo con pecoraggine, mafia e sfruttamento…

  4. Sono almeno 5 anni che ho abbandonato altre catente (giusto l’Ipercoop per alcuni prodotti che non trovo al LIDL), per il resto LA MIA SPESA E’ AL LIDL!! GRAZIE!

  5. informazione cortese e dettagliata; incrementa il tasso di conoscenza e la qualità della scelta. Solo gli improvvidi comprano a scatola chiusa.

    1. certo, ora che sai chi stai molto meglio, giusto? cosa importa da dove provengono le materie prime!? come sono trattati i lavoratori!? oppure quanto inquina la GDO!? Informatevi su cosa sia un GAS (gruppo d’acquisto solidale) oppure iniziate a conoscere le botteghe macrobiotiche che applicando l’Etichetta Trasparente Pianesiana danno una conoscenza di ciò che buttate in corpo…

      1. Vorrei chiederti a questo punto, come sono trattati i lavoratori, mi potresti dare un documento con delle testimonianze sui produttori ( passami il termine ) degli alimenti postati qui sopra?
        Mi sono informato su cosa sia un GAS,per chi non lo sapesse:

        “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà sociale e sostenibilità ambientale”
        (Legge Finanziaria 2008, art. 1, comma 268).”

        e che il documento base indica quattro filoni principali :

        Sviluppare e mettere in pratica il consumo critico
        Sviluppare e creare solidarietà e consapevolezza
        Socializzare
        L’unione fa la forza
        (fonte Wikipedia)

        Cosa che non ho riscontrato nelle tue critiche più che commenti.
        Di sicuro mi è interessante il tuo parere ma non mi sembra questo il modo di diffondere .informazioni.
        Soprattutto senza documentazione per quelle persone come me, che non ne erano a conoscenza.
        Saluti e grazie

      2. “gas Termine attribuito nel 1620 dal chimico J.B. van Helmont alle sostanze che si trovano allo stato aeriforme e quindi prive di volume proprio. Lo stato gassoso, come ogni altro stato di aggregazione, dipende dalle condizioni di temperatura e pressione, e non è caratteristico di determinate sostanze: dicendo che una sostanza, per es. l’aria, è un g., si vuol solo dire che essa è tale nelle ordinarie condizioni di temperatura e di pressione, variando le quali può invece presentarsi come un liquido o anche come un solido. In verità si riteneva in passato che alcuni g., detti per tal motivo permanenti o incoercibili, non si potessero liquefare. Oggi si sa che la liquefazione è sempre possibile purché il g. sia portato al di sotto di una certa temperatura critica, caratteristica per ogni g., e venga poi sufficientemente compresso; la sola compressione non basta se il g. si trova a temperatura superiore a quella critica, che per taluni di essi è estremamente bassa (per l’elio, per es., è di −267,8 °C).”

      3. ok allora facciamo che non ti metti più le scarpe da ginnastica perchè sono prodotte in cina da bambini sottopagati e sono fatte di petrolio, facciamo che non usi più detergenti e saponi per la tua pulizia personale perchè sono prodotti derivati dal petrolio, facciamo che posso continuare all’infinito ma spero che ti basti,(anche se replicherai dicendo che tu mangi solo prodotti della terra coltivati col sudore sappi che comunque , facendo un attento ed accurato esame ti troverai a dover accettare e constatare che utilizzi prodotti derivanti dal petrolio sia indirettamaente che involontariamente.).Troppo facile prendersela con tutti vero?? datti una regolata e vai a vivere comne un eremita se ci riesci e dopo, solo dopo , promuovi critiche.ciao a presto

      4. Marxrich….quanto parli di GAS….ma te lo sai che i prezzi sono tre volte tanto??? E….hai mai scavato sotto la superficie??? Hai mai girato un pò? No ma forse sei troppo occupato a criticare e basta….seduto sulla tua seggiolina davanti alla tua tastierina…….questo articolo serve ad informare le persone….datti una calmata e prova anche a renderti conto dei punti di vista altrui…..così come consiglio….!! poi fai come vuoi….

      5. C’è da dire che probabilmente il più informato è proprio Marxrich che qualcuno tratta da eremita. Con il mio gruppo gas comperiamo frutta, verdura, carne, sapone e detersivi, tante altre cose perfino abbigliamento, intimo e addirittura calzature fatte con materiali che non sono più usati nella Gdo perchè considerati materiali costosi per i loro margini di guadagno. Chi parla di prezzo triplo è abituato ai prezzi proposti dalla Gdo per il loro comparto ‘bio’, navigano su questo ragazzi. http://altracitta.org/wp-content/uploads/2014/01/SPECCHIETTO-PREZZI-COOP.jpg Vorrei trovare queste tabelle anche per Lidl

      6. con ordine: Casteponters, ho replicato e commentato più di una volta e, come puoi vedere, ho spesso suggerito più di una soluzione…e, aggiungo, visto che qualcuno aveva problemi a comprendere l’acronimo GAS ho direttamente copiato ed incollato il link della ReteGAS…(ricordiamolo: http://www.retegas.org ). “Consumo critico” = nasce dalla critica e, chiariamo subito una cosa, la critica non è qualcosa di negativo, bensì un ottimo strumento a dispozione di tutte le persone che vogliono migliorarsi… Caro Salvatore di Fede, potrei rimandarti a qualche commento poco sopra, ma investirò il mio tempo nel provare a darti spiegazioni e ti prego di rispondermi laddove non fossi abbastanza chiaro: il cambiamento dei nostri stili di vita, di come decidiamo di allocare il nostro danaro è un’opportunità che abbiamo per dare un senso a quello che sono i nostri fini…In base alle proprie capacità (salario, zona, etc) se iniziassimo a comprare con maggior conoscenza potremmo migliorare la situazione.. in Italia vi sono distretti industriali nel settore calzaturiero, quindi dare il nostro voto economico, sostenere l’occupazione in Italia è possibile. Segue un link di un’azienda che produce sicuramente “meglio” rispetto alle cinesate nike e simili…http://www.ragioniamoconipiedi.it/ ovviamente non vorrai mica che ti risponda con una sequela di link di aziende che dovresti prediligere, giusto?! 😉 Eva, respira, chi ha bisogno di una calmata, evidentemente, non sono io…=) Conosco piuttosto bene la realtà dei GAS altrimenti non l’avrei suggerita come possibile soluzione. Il costo pare essere il problema, giusto? ecco, a tutti coloro che possiedono questo pregiudizio o preconcetto vorrei invitarli ad iniziare ad adottare una diversa alimentazione (magari più sostenibile) http://www.youtube.com/watch?v=77o2v_2B_Vc in altre parole: compri meno ma di miglior qualità e dove è possibile ( in base al tempo) compri le materie prime non i cosidetti trasformati… 😉 rimango disponibile!

  6. GRAZIE PER QUESTA INDAGINE , GIUSTO FARE CHIAREZZA E NON FERMARSI ALL’APPARENZA. SPERO CONTINUIATE CON ALTRI MARCHI DELLA DISTRIBUZIONE.DISCOUNT E NON SOLO.

    1. Credo si riferisca allo stabilimento di San Giorgio di Nogaro (UD), di proprietà Moreti, poi John Labatt, poi Heineken e ora Birra Castello, ecc… Stabilimento che produce anche per la Coop…

  7. Ma veramente pensavate che gli Italiani sono tutti imbecilli?? E’ ovvio che sono tutti marchi Italiani altrimenti come farebbero le aziende a tenersi in piedi,vendere sotto forma di sotto marche permette di sostenere gli stipendi e spese di gestione…Ma credo ognuno di voi lo sappia..Ma c’e’ un piccolo particolare,chi ha stabilito che le marche tipo Buitoni,amica cips ecc ecc sono le migliori???Tutte cazzate, le marche meno conosciute offrono prodotti piu’ di qualita’ rispetto ai colossi..es.la Barilla…e’ uno schifo di pasta e prodotta in pastifici non del tutto regolari a livello di norme di pulizia e cosi’ anche altre marche che la maggior parte degli Italiani non ne fanno a meno…Ah Ah Ah L’ignoranza dilaga come al solito e loro si arricchiscono…

    1. Pienamente d’accordo…è da tempo che boicotto prodotti come Barilla, Buitoni, Motta, Algida, Vincenzi e altri ancora …e scoprire che passano anche sotto falso nome mi fà star male. Sempre e solo
      negozi Bio.

    2. in questo ti sbagli…ho un amico che lavora nel packaging e le aziende italiane le passa tutte (note e meno note)…alla barilla ci si può mangiare per terra,le norme igieniche sono molte e tutte seguite scrupolosamente…e i prodotti utilizzati sono di buona qualità.

      1. Da fonti molto attendibili mi risulta esattamente il contrario… e poi chi ha detto che Barilla è italiana ? ce la siamo venduta da un bel pezzo ! :-((

  8. E allora? Fanno lavorare aziende italiane….il ché di questi tempi e manna venuta dal cielo!

    1. Secondo te? Per dimostrare che i prodotti discount non li fanno su Marte, ma sono spesso le stesse fabbriche dei prodotti di marca ….

      1. lo scopo è di far pubblcità alla questo grande discount tedesco a scapito dei dettaglianti (anche grandi catene) nazionali. Il sotto costo ed il sotto marchio sono, peraltro, indice di sotto qualità, perchè (basta assaggiare e leggere gli ingredienti, i dosaggi, la tipologia di conservanti e la percentuale del prodotto base, che so, di cacao, nocciole, yogurt, presente), la qualità è diversa pur provenendo dallo stesso stabilimento. E’ come dire: il pret a porter di Max & C è identico all’alta moda di Max Mara, la linea Armani Jeans è uguale ad Armani Alta Moda….

    2. Si tratta di prodotti made in Italy da aziende note che vendono/offrono i propri servigi ad altre catene di distribuzione, la lidl in questo caso, acquista farine ed altri prodotti chissà dove e li porta in fabbriche/aziende che molto spesso non appartengono nemmeno ad imprenditori italiani e si creano il loro brand e packaging e sotto questo marchio, una azienda che produce per Y con determinati ingredienti, produce anche per X con altri determinati ingredienti, può anche utilizzare OGM ed è autorizzata ad usare la scritta ”made in italy” perchè effettivamente il prodotto viene preparato e confezionato in italia, poi se la farina viene da cernobil(e solo un esempio ovviamente) poco conta visto che vige la legge dell ’embargo e cioè, se io ITALIA vendo vino alla Francia (senza le nostre uve sarebbero ridotti male) sono obbligato ad acquistare prodotti da lei derivanti anche se io ne produco in quantità e qualità maggiore ,così come con la Tunisia il Marocco la Libia il Brasile il Pakistan e via dicendo. Insomma un autoboicottamento del proprio prodotto a discapito della qualità in essere per favorire le multinazionali(non sono un complottista queste sono solo le mie personali deduzioni ).

  9. Poi bisogna vedere che qualità di materia prima usano per la linea lidl le note aziende citate, citate……anche se anche io sono un assiduo consumatore…

  10. se le cose sono cosi , la soluzione è smettere di servirsi dalle altre catene di distribuzione e consumare i prodotti made iin itali , oltretutto ad un prezzo più conveniente

  11. sono certo che la linea di produzione di questi prodotti è una linea diversa dai prodotti originali, visto che ho lavorato in aziende che producevano lo stesso prodotto per due diversi clienti la materia prima non è la stessa.

  12. il problema esiste, pensate che tutte le catene di supermercati che sono in Sardegna utilizzano massimo un 10% di prodotti Sardi……in poche parole i soldi che noi spendiamo vanno via dalla sardegna rendendoci sempre più poveri……..facciamo si che queste catene di supermercati usino il 70% di prodotti sardi…….questo potrebbe essere un modo per far crescere l’economia in sardegna.
    ciao

    1. Bravo Roberto! In attesa del cambiamento(…) della Grande Distribuzione Organizzata cercate di far parte di un GAS (gruppo d’acquisto solidale)! l’unica maniera, assieme alle poche botteghe macrobiotiche, di dar un senso alla nostra spesa è sapere a chi diamo il nostro danaro. Diamolo a chi rispetta i lavoratori, a chi produce in loco e, più in generale, a chi fa impresa cercando di essere utile per l’intera società!

    1. perchè scontato?
      i prodotti alla lidl si mostrano, per packaging, nomi etc, come se fossero prodotti internazionali, e suggeriscono che il prezzo vantaggioso derivi da una supposta “selezione” di prodotti “convenienti” presi qua e la per il mondo.
      Trovo importantissimo sapere che non è così e fare le mie valutazioni sul senso che possa avere per delle grandi ditte italiane di “mascherare” i loro prodotti di serie B ed inserirle in una fascia di mercato recente. E’ un gesto che ha molte chiavi di lettura.

      1. Non mascherano prodotti, semplicemente non devono pagare per la pubblicità (cerca listino prezzi palinsesto tv ) che possono costare anche oltre 100mila euro per soli 30 secondi, quindi se una nota marca vuole fare uno spot di 2 minuti per assicurarsi la continuità e la vendita del proprio prodotto deve pagare ipotizziamo 400mila euro, come deve fare per recuperarli???semplice, aumenta il prezzo del prodotto finito e distribuito che andrà a finire nelle mani di coloro per i quali il brand è importante.Possono comunque e molto spesso così avviene, utilizzare lo stesso prodotto con un marchio differente senza che la qualità ne risenta.

      2. Non credo sia questa la chiave di lettura. Lidl presenta un numero elevato di prodotti internazionali. Contrariamente ad altre realtà locali, Lidl fa accordi con molti produttori per produrre a marchio “Lidl” che sono almeno il 70% dei prodotti presenti nei supermercati. I volantini al 95/98% pubblicizzano questi prodotti. Lo dimostrano il marchio “Deluxe” e di recente il marchio “Italiamo”. Credo sia una strategia vincente.

  13. “Patè di olive taggiasche marca DeLuxe. Prodotte in Via Molini 1, Diano San Pietro (MI).”

    Diano San Pietro è in provincia di Imperia (IM) 🙂

    Per il resto grazie delle delucidazioni – anch’io ho cominciato a leggere bene le etichette dietro ai prodotti di “sottomarca”. Si scoprono cose interessanti.
    Certo se, come dice un altro utente, usano linee di produzione differenziate, il discorso non ha più molto senso.
    Nel bene e nel male.

    1. senza “se”, è ovvio.
      E anche il discorso mancanza di pubblicità per la LIDL è un po’ decaduto.
      Ci sono periodi che non riesci a evitarla…

    2. I prodotti Deluxe sono selezionati, come il paté di olive e costa poco. Vi spiego perché:
      Innanzitutto Lidl non è un Discaunt, uso dispregiativo di un hard, è un supermercato. Molti prodotti sono di qualità perché Lidl richiede controlli perniciosi e se non hanno le caratteristiche di un buon prodotto, non lo vendono. Il prezzo più basso non indica scarsa qualità, ma dirigenti di rango. Riescono ed ottengono il prezzo più basso a vantaggio dei clienti. Esempio:
      Cassatina Siciliana Food Of Sicily, prodotta in Sicilia, confezione di 2 cassatine la vendono a € 2,99. Lo stesso prodotto, con le stesse caratteristiche, in altri supermercati costa da € 3,30 a 3,50. Sono bravi ad ottenere un prezzo più basso grazie ai 700 supermercati presenti in Italia e alle migliaia in tutta Europa. Fatevi 4 conti.

      1. E’ esattamente così, e chiunque conosca produttori che hanno avuto a che fare con LIDL sa di quanto siano maniacalmente scrupolosi. Chi da anni compra LIDL sa che non riceverà mai una fregatura, ma sempre prodotti di qualità medio-alta a prezzi molto più bassi della media, esattamente per le ragioni che hai scritto. Del resto le marche elencate parlano da sole. Il problema è semplicemente che contro i disfattisti, i polemici internettiani e i fighetti che “non esiste comprare in un discount, ciò i soldi io” non c’è ragionamento che tenga 🙂

  14. Elenco inutile. fate lo stesso ‘giochino’ con i prodotti marchiati Coop, per dirne uno, e farete altrettante scoperte impensate 🙂 Ma sul pensavate che Lidl/Coop o chi per loro possedessero stabilimenti per la produzione di olio, scatolame vario, biscotti, caffè, etc etc? E’ ovvio che si affidino ad aziende che fanno il loro mestiere per poi rivenderlo col marchio dell’azienda propria. Date SEMPRE un’occhiata al nome dell’azienda produttrice sui prodotti Lidl/Coop, il più delle volte (ed è un paradosso) si risparmia comprando…lo stesso identico prodotto con una veste diversa 🙂

  15. Sono contento che molti alimenti lidl provengano da stabilimenti italiani . Ma la provvenienza della materia prima?

  16. Invece di essere tutti felici e contenti(…) provate a fare la spesa con un Gruppo d’Acquisto Solidale o nelle botteghe macrobiotiche che usano la filiera tracciata secondo l’Etichetta Trasparente Pianesiana! Cerchiamo di dare un senso al nostro voto economico…

    1. Perdona l’intromissione, ma hai menzionato i GAS ad ogni intervento. Una scelta più che logica e sensata. anche io mi sono interessata 4 anni fa alla cosa, e avevo anche trovato un gruppo vicino a me, ma purtroppo la spesa, di indubbia qualità, saliva di prezzo. Occorre anche considerare che esistono famiglie monoreddito o con redditi bassi, e il negozio bio o macrobiotico diventano proibitivi purtroppo. Il tuoo discorso è giustissimo, ma io il pane lo devo mettere in tavola ogni giorno.

      1. Ieridolfi, hai ragione, il disagio economico è una realtà per molte famiglie, compresa la mia, ma abbiamo cambiato il nostro stile di vita ed ora abbiamo trovato un nostro equilibrio. Aggiungo, inoltre, che se acquistiamo le materie prime piuttosto che i prodotti trasformati la spesa si abbassa molto… diciamo che con gli amici non virtuali, con gli amici che vedo spesso abbiamo “fatto i conti” e cambiando modello nutrizionale (dieta) e il Come fare la spesa (materie prime e non trasformati) abbiamo persino notato un sensibile risparmio.

    2. Ma hai rotto il cazzo co sto gas! Gran figata! Ma peccato che i prezzi mediamente siano più alti…e c’é chi non può permetterseli!

      1. Caro Filippo, mettiamo da parte la forma e concentriamoci sul contenuto(…) “i prezzi sono mediamente più alti”..come puoi leggere dalle mie precedenti repliche modificando la dieta e comprando le materie prime piuttosto che i trasformati vedrai persino un miglioramento in termini di risparmio..

      2. <marxrich il disagio economico per la tua famiglia non so a cosa corrisponde e non so quale è il tuo stile di vita. Io conosco il mio e quello di tante persone come me, che escono la mattina e tornano la sera e che hanno la moglie che lavora anche lei tutto il giorno a fare le pulizie e i due figli che stanno da soli anche se piccoli. Ebbene io quando arrivo a casa ho solo il tempo e la voglia di amngiare e poi stare un poco con i miei figli e andare a dormire per poi ricominciare. Questa sera sono al computer solo perché sono in malattia e ho due giorni liberi. Quando riesco a fare la spesa ho l'eurospin vicino casa e non ho il tempo di cercare altri supermercati o gas….e ti assicuro che al 20 del mese siamo in bolletta. Tu fai discorsi belli, interessanti, leggo che stati spesso al computer per rispondere a tutti e hai pure il tempo per girare questi gas e per studiarti un nuovo stile di vita… io e mia moglie per la vita che facciamo portiamo a casa in totale 1500 euro e togli affitto e spese di mantenimento e della scuola dei figli e….ma per favore!!! Non per farmi i fatti tuoi, ma quante ore lavori al giorno!!!

    3. mi accodo alle risposte precedenti, purtroppo non tutti sono abbienti e in qualche modo devono pur mangiare..
      ho già avuto discorsi del genere con altre persone che preferiscono, stando a quel che mi dicono, “PREFERISCO MANGIARE DI MENO MA DI QUALITA”… certo, con la tasca piena è facile fare questo discorso, prova ad avere un reddito mensile meno di €2000 al mese con mutuo/bollette/tasse da pagare, voglio vedere se mi parli ancora di filiera/macrobiotico ecc. quando hai un figlio dove mantenerlo “e non parlo solo del cibo”

      condivido con leridolfi il pensiero “il pane và messo a tavola ogni giorno”

      1. hai ragione francesco. io sono sotto i 1200, casa in affitto, una macchina, e lussi zero. quando devo pagare l’assicurazione (600 euro) e l’affitto mi rimangono 400 euro x tutto il mese. gasolio, qualche bolletta, arriviamo a 200. cosa mangio tutto il mese? prodotti meno costosi per non digiunare..

    4. io mi sono fatto due conti. per quanto riguarda gli alimenti reali, verdure, latticini, legumi, etc.. un GAS ha un costo medio del 20, 25% in più del Lidl.
      A questo però posso aggiungere altre considerazioni.
      Ad esempio posso diminuire moltissimo il consumo di carne, che tral’altro non fa nemmeno bene, e posso aumentare la “corposità” dei pasti con le soluzioni che si sono sempre usate in periodi di difficoltà, ovvero coi legumi, le patate, le verdure, alcuni carboidrati, etc..
      Non rispondete “ah ma mica posso dare da mangiare patate tutti i giorni ai miei figli” perchè sapete anche voi che esistono 6 milioni di modi per cucinare questi alimenti e la pigrizia è un problema vostro.
      personalmente scelgo con molta gioia di rinunciare a un po di carne e pesce e di ingurgitare molta più verdura di cui però posso fidarmi, e mangio anche più felice perchè so che i soldi che mi sono duramente guadagnato vanno a lavoratori onesti, a Km zero, e non a multinazionali col licenziamento facile.
      Consumare correttamente non costa più denaro, costa più impegno. se non vi regge la pompa non trovate scuse.

      1. Sono pienamente d’accordo sul fatto che ci sono tanti modi per risparmiare a tavola e l’impegno è il primo di questi…ma quando l’impegno non manca, ma i soldi sì…beh, ai figli devi pur dar da mangiare! E lasciami dire che quando DEVI faticare per arrivare a fine mese anche solo il 10% in più è tanto, anzi TROPPO! …non sono scuse, almenonon per tutti…e te lo dice una che ha un piccolissimo orticello sul balcone, che fa faticare abbastanza, risparmiare poco, ma sicuramente guadagnare in salute…dato che i prodotti “di qualità” costano troppo!!!!!

  17. Il fatto che siano prodotti da aziende “famose” non vuol dire che usino gli stessi ingredienti e soprattutto la stessa qualità in caso di ingrediente uguale (es farina, uova, …) non é ben chiaro da dove provengano le materie prime e soprattutto i tipi di additivi e miglioratori usati

  18. Nom riesco a capire quale sia la notizia. I private label della stragrande maggioranza delle insegne sono fatte da aziende leader del mercato.

    1. l informazione è fatta per chi non sa le cose. tu che le sai non hai bisogno di rompere. c’è stato un tempo in cui nemmeno tu lo sapevi, oggi è il turno di altri che imparano. Sono io che non capisco il senso di criticare un articolo di pura informazione come questo.

  19. cioè ma questi qui aprono wordpress, creano un blog in 3 minuti, aprono la credenza e leggono le etichette e vorrebbero ottenere cosa? e poi sto marxrich per caso ha detto gas? informarmi sulle condizioni di lavoro? io? caro marx, dovrebbero essere i tuoi amici (stipendiati) sindacati a farlo… ecchecca**o

  20. Io non so se la provenienza di questi prodotti sia buona..se le materie prime siano le migliori..se gli stabilimenti siano a norma igienica..se gli operai siano trattati in modo corretto..certo è che la verdura viene sostituita ogni giorno,è sempre fresca e molto più buona delle altre

    1. Hai ragione Monica, non è possibile saperlo, a meno di non andarsi a cercare la storia di ogni singolo stabilimento, i casi in cui può essere stato multato, etc.. o i comportamenti che queste aziende hanno singolarmente avuto rispetto ai loro dipendenti. e sarebbe una ricerca lunga ed impegnativa. Però devi tenere sempre a mente una cosa come regola generale. Un’ azienda molto grande molto probabilmente ha la necessità di ridurre i costi attraverso scelte massive. ad esempio abbassare lo stipendio dei dipendenti anche se di pochi euro in un azienda piccola non cambia nulla, in un azienda con molti dipendenti ovviamente cambia molto. Lo stesso vale per il costo delle materie usate e per tutti gli altri costi, dalla catena all’imballaggio al trasporto, etc..
      quindi seppure non ti dovesse andare di fare una ricerca specifica ricorda che STORICAMENTE le aziende molto grandi hanno commesso molti più errori, sia di produzione che di gestione del personale.

  21. E allora? Il fatto che negli stabilimenti di marchi “famosi” producano anche x i discount non significa certo che distribuiscano lo stesso prodotto! Non venitemi a dire che le fette biscottate del lidl sono identiche alle dorate del Mulino Bianco! A me si sbriciolano solo a guardarle…E poi non mi “vanterei” di avere prodotti ortofrutticoli provenienti da certe zone della Campania, o le mozzarelle….Produzione italiana non è di per sè sinonimo di qualità!

  22. Penso (ma è una libera interpretazione) che lo scopo di questo elenco fosse solamente di far conoscere chi sono i produttori della merce che si trova da Lidl. Tutto lì. Il fatto che si tratti di colossi o meno dell’industria agro alimentare italiana secondo me non aveva lo scopo di scatenare una polemica sulle condizioni dei lavoratori etc etc, ma – più semplicemente – cercare di fare chiarezza. Attorno ai discount c’è sempre un alone di “mistero” e di diffidenza di fronte alle marche che sono, solitamente, sconosciute. Se ti dicono che il latte Tal dei Tali è prodotto nello stabilimento – ipotizzo – della Parmalat, tu consumatore sai che stai comprando un cartone di latte che è Parmalat ma avendo un altro nome (non griffato) costa sicuramente meno del “fratello” celebre. Per quanto mi riguarda, è un accorgimento da scoperta dell’acqua calda, perchè il controllo delle etichette lo faccio da anni, ma spesso la gente è attratta dal prodotto a causa della pubblicità o del prezzo elevato (che si suppone sia indice di buona qualità) o della marca in sè per sè… sono perfettamente d’accordo con gli altri utenti che in alcuni post sopra hanno scritto che la qualità prescinde dal nome e dal prezzo, ma certe abitudini sono dure a morire, certa gente vuole solo “quel” prodotto lì. In questo articolo ti raccontano che i biscotti da prima colazione che compri a 3 euro alla Coop sono identici a quelli che trovi a 2 euro al Lidl, e magari ci risparmi. Di questi tempi un occhio al portafoglio anche nella spesa di tutti i giorni non è certo un male!

  23. Hahahaha e quindi secondo voi la qualità di questi prodotti dovrebbe essere ottima ? Poveri broccoloni …
    Italiani figli di nessunooooo .. hahahaha

  24. che vorra mai dire, anche I prodotti Carrefour sono spesso e volentieri italiani,….. anche il pomodoro doppio concentrato che fanno a salerno viene prodotto in italia…. diluendo e facendo ribollire pomodoro triplo concentrato cinese

  25. a me le fette biscottate che si sbriciolano mi piacciono di più d quelle del Mulino Bianco sono croccanti,sottili e cotte al punto giusto. I biscotti sono molti di aziende Tedesche le ricordo perchè sono stata in Germania e sono buoni e così altri prodotti.

  26. faccio i miei complimenti all’articolo, l’informazione fa sempre bene… mi stupisco e rammarico per alcuni commenti letti, ma rispetto tutti.
    Vi do un’indicazione importante, io lavoro per una multinazionale leader al mondo nel settore della detergenza professionale ; i nostri prodotti hanno il prezzo più elevato nel mercato, dando un’altissima qualita’, ma allo stesso tempo produciamo anche prodotti per marchi di seconda e terza fascia, che costano un 40% in meno…. Le materie prime utilizzate sono sempre le stesse, ovviamente utilizzate a concentrazioni inferiori e di conseguenza ad una qualità minore ma comunque buona a mio parere.

  27. Mi domando….e allora perchè alcuni (molti ) di questi prodotti sono di pessima qualità? E non mi riferisco solo al lidl . Per esempio la scorsa estate ho comprato dei gelati che facevano letteralmente schifo (erano grassi e burrosi) il sapone liquido( pessimo anche se non si mangia) ed altri prodotti di infima qualità. Devo dedurre quindi che siano scarti di marchi famosi o che altro? Nel dubbio non vado al discount. Ho già troppi problemi di salute, grazie.

  28. Il fatto che i prodotti della catene discount vengano fatti in stabilimenti di prodotti di marca, è un modo becero di dire: visto spendi meno ma hai lo stesso prodotto. Peccato che non sia così perchè le ricette e le materie prime sono molto diverse. Basta assaggiare un biscotto e ve ne accorgete, se poi volete raccontarvi che mettendo i piedi nel bidè siete alle maldive prego. Ma non prendeteci in giro: il discount vende prodotti di medio bassa qualità, non scadenti ma neanche buoni. é un pò come guidare la dacia e pensare di essere su di una land rover. Fare spesa al discount è il segno che l apovertà e fuori dalla nostra porta, ma noi come i vecchi marchesi decaduti non vogliamo guardare in faccia alla realtà..

  29. mamma mia ogni volta che leggo quanta ignoranza…
    se non fossi un medico non mi permetterei mai di spiegare ad un paziente una malattia.
    ecco, se molti di voi lavorassero in ambito di controlli, non scriverebbero le assurdità che mi tocca leggere

  30. Boh….continuo a rimanere allibita dai discorsi che fate….ognuno convinto di avere la verità assoluta in mano….Piccoli cervelli crescono??? seee!!! Era meglio!!! Informatevi prima di parlare … quantomeno evitereste di fare pessime figure.

  31. dopo tanto leggere” commenti” ti TIZZIO ,CAIO, SEMPRONIO…. concordo con ALEX,,, siamo davvero alla frutta ,, e noi nn ce ne accorgiamo .. o meglio n volgiamo vedere.. che figura di MERDA……BUONA VITA A TUTTI…. passate una buona giornata,,,,,

  32. Io faccio la spesa in tanti punti diversi. Scelgo una cascina biologica dove compro la carne, ci vado una volta al mese e la spesa è sempre intorno ad 80/90 euro. Carne da animali cresciuti senza antibiotici, steroidi e chimicume vario nel cibo. Frutta e verdura da un altro fornitore biologico che me lo porta a casa, spesa settimanale da 18/25 euro.
    Ho due figli piccoli e il mio interesse primario è farli mangiare BENE, la salute si preserva innanzitutto nel cibo che mettiamo in corpo.
    I detersivi sono ecologici, è vero un pò più cari di quelli ricchi di petroli e allergizzanti ma per la lavatrice e la lavastoviglie non ho ancora provato a fare qualcosa in casa, esiste comunque una soluzione casalinga bio e ci proverò quando avrò un pò di tempo da dedicarmicisi. Per i pavimenti, i bagni ecc uso aceto, bicarbonato e olii essenziali risparmiando quanto spendo in più per detersivi, ammorbidenti e liquido lavastoviglie.
    Acqua e tutto ciò che non è edibile come cartaigienica, tovaglioli, fazzoletti ecc offerte della grande distribuzione.
    Seguo le promozioni del naturasi per la pasta confezionata oppure la compro a 0,99€, non mi sembra proibitiva. A proposito ho letto qualcosa sulla Barilla, poco tempo fa c’è stato un caso di grano utilizzato dalla suddetta azienda per la produzione di pasta, proveniente dal Canada e non destinato all’uso alimentare…questa è l’industria! Se si vuole mangiare sano e prendersi cura di noi stessi e dei nostri figli non bisogna mettere a tavola qualsiasi cosa purchè sia cibo ma ci vuole impegno e rispetto per se stessi e per la propria famiglia, ci vuole impegno a non farsi inanellare nella catena della grande distribuzione che si permette di attuare prezzi bassi per una serie di motivi poco sociali che ho giá letto su post di altre persone.

  33. I produttori per non farsi schiacciare dagli stranieri(come era agli albori dell epoca hard discount) sono arrivati alla conclusione di fornire pure le catene discount, a volte con meno rigore sulle pezzature e la resa estetica del prodotto, ove possibile,altre con lo stesso e identico prodotto econmizzando magari con le confezioni. Finito li. Sono gli allocchi schiavi del marketing che credono che i marchi conosciuti riservino loro chissa quali prelibatezze

  34. Ho letto tutti i vostri commenti… e mi sono piaciuti. Spesso vado da LiDL per aquisti… e ho l’abitudine di leggere le etichette sui prodotti in vendita, prima di metterli nel carrello…purtroppo ne compro pochi. Il rapporto qualità-prezzo.. consiste nel tipo di distribuzione, nelle dosi degli ingrdienti, nella confezione del prodotto, nel personale e altro ancora.. LiDL è riuscita ad imporsi perchè molte persone credono negli sconti e nei prezzi più bassi, rispetto ad altri supermercati… spesso però sono ingannati dalla smania di risparmiare. Il mercato è questo e ben venga il fornitore italiano.. e non tuninisino o altro. Mai stai in Germania in cenrtro LiDL? Ebbene…là ci sono gli stessi prodotti che troviamo a Verona o Bari. Un po d’attenzione ci vuole come in ogni campo… e i pochi soldi che frullano paurosi nelle nostre tasche bisogna spenderli bene.

  35. Lidl Italia è stata accusata ingiustamente di essere un colosso tedesco. Dall’elenco riportato risultano solo aziende italiane e ce ne sono tante altre che l’estensore ha tralasciato. Ad esempio un buon Latte di mandorla per chi è intollerante al lattosio (Antica compagnia Siciliana) e diversi prodotti regionali. La sede del colosso tedesco è in prov. di Verona e le tasse li pagano in Italia. A me pare una speculazione perniciosa.

  36. Purtroppo il nome dell’azienda, anche se è Italiana, non è più una garanzia. In primis, perchè molte sono state acquisite da società estere. In secundis perchè le materie prime le prendono da posti fuori dall’Italia. Ergo cerco alimenti a km zero.

  37. ma a cosa mira esattamente questo articolo?lo trovo senza senso. per legge è scritto in etichetta chi produce gli articoli indicati, quindi nulla di cui stupirsi.
    e per chi decanta la bontà delle intenzioni della LIDL nella scelta dei produttori: tenete bene a mente che le aziende hanno nomi altisonanti ma ragazzi il prodotto non è lo stesso che trovate con il marchio originale.
    queste “private label” puntano tutto sul prezzo (sopratutto quando chi commissiona è un discount), quindi aspettatevi ingredienti di infima qualità,a prezzi chiaramente abbordabilissimi.
    olio di palma a gogo!
    poi non stupitevi se tra qualche anno vi ammalate di cancro.
    MANGIATE POPOLO BUE!

  38. Luigi, esattamente quello che avrei scritto io, mi hai anticipato….ci sono persone qualunquiste che si fanno abbindolare ad ogni volata di uccello!!!

  39. io al lidl andrei a lavorare oltre che a spendere…………………..sono una fanatica di questo grande supermercato………………<3

    1. Mi sa che i dipendenti non sono d’accordo con te!!!
      Vedo che cambiano (scappano) in continuazione….
      Probabilmente vengono supersfruttati.

      1. Probabilmente scappano perchè come il 99% degli italiani, non gli va di lavorare, e li magari si lavora tosto

  40. Ecco come evitare boicottare gli altri supermercati e sopratutto i prodotti di marchio, che con gli investimenti pubblicitari sostengono molti lavoratori in vari settori nonché iniziative di vario genere. E’ assolutamente vero che i prezzi sono più bassi, ma a quale prezzo? Stesso discorso vale ovviamente per altre catene, che a fianco di un prodotto di marca, dal prezzo magari ancora opportunamente gonfiato, si trovano gli stessi prodotti con un marchio di propietà della catena, acquistato presso lo stesso produttore a prezzo ancora inferiore. Ricordo che la maggior parte del guadagno della catena commerciale va’ proprio alla distribuzione, lasciando ai produttori tutti gli oneri legati alla creazione. Anche per questo i contadini, produttori di base protestano.

    1. Bravo Andrej , concordo! Molti non sono consapevoli che dietro un abbassamento di prezzo spesso ci sono tagli sulle materie prime, produzione, amministrazione logistica e distribuzione.
      In tutto questo chi ci va di mezzo?
      O la qualità o il dipendente . Non c’è proprio cazzo che tenga.
      I prodotti derivanti da commercio equo solidale sono tutt’altro che da discount.
      Potessi permettermelo acquisterei soltanto nel botteghino sotto casa.

      1. sbagliato. i prodotti a marchio privato hanno la stessa qualità, sotto la supervisione di Lidl che è attentissima ad ogni aspetto della distribuzione. semplicemente il produttore guadagna un pò meno e la signora Maria ne guadagna, pinto. te lo dico io che ci lavoro….

      2. Anche in Germania ci sono molti di LIDL, e vendono a basso costo, un mio collega ha acquistato diverse cose tra cui una bellissima e accessoriata Bicicletta misura 27 al prezzo di 28€.

    2. il margine industriale di un distributore è un terzo, a volte anche meno rispetto a quello ti un produttore
      inoltre il distributore molto difficilmente riesce a riversare al pubblico gli aumenti di costo che riceve con grande puntualità dall’industria

  41. Quando ho fatto un giro dentro Lidl ho visto solo delle gran etichette tedesche e in altre lingue straniere. Secondo me questi articoli sono delle sole ideate per “manipolare” le scelte dei consumatori.

  42. Concordo con Simona.
    Questa catena di distribuzione è una società tedesca e questo articolo non è verace…. Anzi.!!!!! Meditate gente…. MEDITATE!!!! 🙁

  43. Ma che grandi bufale….è come credere che gli asini volano…..il bello che la maggior parte delle persone ci casca….

  44. è tutto vero invece! sono prodotti italiani, leggetevi le provenienze sulle confezioni! le aziende italiane si fanno un deretano quadro per entrare in queste distribuzioni, per trarre ricavi dalla vendita sulla quantità! Non tutti i prodotti di questa catena sono italiani, andrà a periodi anche in base alle gare d’appalto sulla fornitura!

  45. E tutto vero anche perché confermo che nonna mia la pasta fresca la fa Armando de angelis ci lavoro e confermo….. 🙂

  46. I maggiori clienti di lido e’ gente straniera e persone con bassissimo reddito e’ anche vero che su un periodo di crisi in questi supermarket un pensionato od una persona con sussidio può’ tirare a campar

    1. NOn è assolutamente vero. Io vado a afre la spesa alla lidl, guardo sempre l’etichetta di cio che compro. Eì un falso mito che sia un supermercato per poveri ! E’ un posto dove va chi vuol erisparmiare mangiando comunque dignitosamente.

  47. ma se e’ vero che sono prodotti italiani….credo sarebbe opportuno sapere bene cosa usano per produrli…..mi spiego…..credo il problema piu’ grande sarebbe capire cosa ci danno da mangiare….mi sa che anche le ditte italiane producano prodotti di serie a di serie b ecc

    insomma fanno il prezzo adeguato a chi potenzialmente puo’ acquistare…..alla fine chi ci perdiamo siamo sempre noi che….non sappiamo cosa ci fanno mettere in tavola.

  48. Io sono polacca e lidl, ho vicino casa. Ho confronto con lidl di altri paesi, non posiete dire che lidl e dapertutto uguale, nell Italia sono prodotti alimentari italiani, nell Germania prodotti Tedesce e nel Polonia polacche… Ogni nazione a sue abitudini alimentari, e loro sono organizati cosi… In Italia pasta, pasato, salumeria italiana… Nel Polonia piu tagli di carne, salumeria diversa, condimenti diversi… Biscotti e brioche non egsistono neanche…

  49. CONDIVIDO con Laura è ovvio che non è molto interessante sapere chi produce ma è molto più interessante sapere cosa produce…che tipo di qualità di ingredienti usa per poter fare dei prezzi molto più bassi la stessa industria ???? Meditate gente MEDITATE…. mangiate meno ma di qualità….leggere le etichette significa capirà quali sono i componenti usati…quanto zucchero,sale,farina, carboidrati,grassi ecc. non da chi viene prodotto….IO NON MI FIDO E NON CI VADO !!!

  50. Può essere che siamo scarti di fabbrica?ecco il perchè del loro prezzo così basso?altrimenti dov’è il loro guadagno?ormai oggi nessuno fà niente per niente.

    1. sono prodotti non pubblicizzati ecco perchè costano poco invece le grandi marche noi paghiamo due volte uno per la pubblicità che fanno e uno perchè si chiama barilla o altro nome questo è il motivo

  51. Io credo che sé é vero che questi sono i fornitori sono molto furbi perché c.on prodotti di seconda o terza scelta forniscono i discaunt e cosí non hanno concorrenza.

  52. Dai non dite boiate. Conosco gente che lavora in una nota azienda di produzione alimentare, e tra i prodotti di marca e quelli che vendono per i discount sapete cosa cambia? Che devono perdere 2 minuti a cambiare il rotolo delle etichette…

  53. Perché date per scontato che prodotti di marca siano di qualità???????? Esempio la pasta balilla in 20 anni e passata da una delle migliori a una delle peggiori pasta in circolazione. Secondo me è la maggior parte dei prodotti e calata di qualità perché in questa vita moderna abbiamo mote più esigenze…….cellulari ipad e via discorrendo.

  54. Bisogna capire prima di tutto il nostro paese e il nostro palato …siamo diventati dal primo paese nel mondo del magiare sano prima classe ….a seconda terza classe …..cari consumatori tutte le aziende del mondo le multinazionali le aziende italiane di successo hanno sempre prodotto la prima la seconda e ad oggi anche la terza scelta ….ho lavorato tanto in tutti i settori alimentari dalla frutta alla carne vi faccio qualche esempio prosciutto di parma consorzio viene classificato all’uscita con delle corone impresse a fuoco sulla cotenna c’è chi ne ha di più e chi ne ha meno …perché grande domanda vero… i paesi tipo la Germania lo sanno che hanno sempre ritirato la terza nostra scelta cosi per il parmigiano per il grana formaggio mondiale che noi abbiamo sempre pagato per la sua qualità extra ….come mai in brasile costa la metà ve lo siete mai chiesti …provate ad assaggiarlo in brasile …perché ne mio supermercato di famiglia( ei fu) la pasta barilla o la coca cola costa di più ????? prodotto per italia non per Germania … i salumi venduti nel lidl da aziende rinomate italiane prima cosa non hanno la faccia del azienda stessa hanno il secondo terzo quarto marchio della stessa azienda perché? ????? I salumi buoni sono senza aromi (servono per confondere il gusto della carne) hanno bisogno di esiccare di stagionare invece è tutta carne cruda quella che si vende al lidl come i formaggi tipo gorgonzola una vegogna alla nazione ….la stessa che ha dato potere a lidl Germania di mettere sul mercato italiano merce che è prodotta per loro dalle nostre aziende (seconda terza ) a noi nel mio supermercato lavoravano 10 persone in 400 mq nel lidl ce ne sono 4 in 1000 mq i nosri soldi alla Germania( Sede: Neckarsulm, Baden-Württemberg, Germania
    Fondazione: Germania)

  55. Io al Lidl vado spesso, e sono comunque convinta che il discorso sta nella scelta delle materie prime. Esistono farine ottime, farine medie, farine scadenti….e questo discorso va applicato ovviamente a tutti gli ingredienti.
    I croissants XX sono fatti nello Stabilimento della Bauli? Benissimo…ma se mi bendate gli occhi e mi fate assaggiare i due croissants io so dirvi in 2 secondi qual’è quello a marchio Bauli e qual’è quello a marchio XX. Non è soltanto un fatto di spese pubblicitarie: è una questione di gamma del prodotto legato al marchio stesso. Detto questo alcuni prodotti sono buoni, altri li ho comprati e gettati via, altri ancora non mi sognerei mai di acquistarli. E non vale solo per il Lidl, i prodotti a marchio “sconosciuto” si trovano anche alla Coop ormai.

  56. Chi dice che prodotti venduti a lidl dono sottomarca deve stare zitto.Perché sono ottimi prodotti di ottima qualità.Ho bambino intollerante al lattosio e se fosse nn c’è il lidl,guaio .ottima qualità e di nn parlare di prezzo.Grazie lidl.

I commenti sono chiusi.